Giovedì 10 Aprile 2014 - Libertà
La Fondazione mette in mostra i suoi quadri
Per la prima volta (da sabato) esposte al pubblico opere d'arte del Novecento
piacenza - Palazzo Rota Pisaroni apre le porte per una mostra, Quadri di una collezione, che porta all'attenzione un nucleo di opere d'arte della seconda metà del Novecento pressoché inedite, momento di avvio della raccolta nata insieme alla costituzione della stessa Fondazione di Piacenza e Vigevano, che nell'edificio settecentesco di via Sant'Eufemia 13 ha la sede.
A ospitare l'iniziativa sarà lo spazio espositivo inaugurato nel 2011 con la mostra per il centenario della nascita del pittore piacentino Stefano Bruzzi, ascrivibile all'ambito dei macchiaioli toscani. Piacentini sono anche due dei protagonisti della nuova collettiva, focalizzata però soprattutto sull'area lombarda: Bruno Cassinari e Ludovico Mosconi hanno infatti da subito gravitato su Milano, dove del resto avevano lo studio e Cassinari si era presto definitivamente trasferito.
Gli altri artisti dei Quadri di una collezione, che si inaugura domani (ingresso a invito) per restare visitabile gratuitamente dal 12 aprile al 30 maggio, sono Giorgio Bellandi, Rinaldo (Aldo) Bergolli, Alfredo Chighine, Franco Francese ed Ennio Morlotti, frequentatore quest'ultimo delle colline di Gropparello, grazie all'amicizia con Cassinari fin dalla comune militanza nel movimento di Corrente.
Il percorso espositivo si sviluppa comunque principalmente attorno ai vivaci fermenti degli anni Cinquanta e Sessanta, come precisato ieri, alla conferenza stampa di presentazione, dal curatore Eugenio Gazzola, intervenuto insieme al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Francesco Scaravaggi, e al presidente della commissione cultura, Stefano Pareti. Scaravaggi ha raccontato di come, all'inizio del suo incarico alla guida dell'ente di via Sant'Eufemia, constatando l'interesse del patrimonio artistico della Fondazione, avesse maturato l'idea di promuoverne la conoscenza presso i piacentini: «Credo che questa mostra interpreti il desiderio dei nostri concittadini di vedere appunto opere di proprietà della Fondazione che difficilmente qualcuno avrà avuto occasione di osservare da vicino, essendo custodite negli uffici» ha spiegato Scaravaggi, ribadendo come il momento economico difficile non consenta alle fondazioni grandi investimenti di carattere culturale: «Però sono convinto che non dobbiamo abdicare a questo compito, perché la cultura rimane un viatico importante alla promozione sociale. Con l'attività dell'auditorium, gli stanziamenti sui teatri e sui concerti, la Fondazione mantiene in ogni caso un ruolo rilevante sotto il profilo culturale».
La mostra è stata organizzata con la collaborazione della commissione cultura, della quale fanno parte, oltre a Pareti, Fabrizio Garilli, Milena Montenz, Giorgio Milani e Renato Zurla. «Supportiamo il consiglio d'amministrazione nelle scelte culturali e nelle erogazioni più notevoli» ha esemplificato Pareti. «Con gli attuali tagli e le tante richieste inevase, tutto arriva alla Fondazione, che comincia a incontrare difficoltà nel soddisfare ogni attesa» ha premesso Pareti. Per quanto riguardo l'uso dello spazio espositivo di Palazzo Rota Pisaroni, «l'obiettivo sarebbe di riuscire ad allestire una mostra all'anno. Nel 2015 la concomitanza con l'Expo suggerisce uno sforzo ambizioso».
Quadri di una collezione avrà un taglio didattico e divulgativo: «Le opere saranno collocate nel loro contesto, attraverso un corredo di notizie e immagini storiche» ha proseguito Gazzola, accennando alla coerenza di questo nucleo della collezione della Fondazione: «Poteva essere il primo passo di una raccolta che poi però non si è ingrandita».
L'auspicio di Scaravaggi è che in futuro la collezione possa ancora crescere. Intanto se ne può valutare la consistenza. Per scuole e gruppi saranno possibili visite guidate.
Anna Anselmi