Sabato 13 Marzo 2004 - Libertà
Nuovi talenti, è un sax la grande promessa
Piacenza Jazz Fest - Gala del concorso: il verdetto premia un musicista astigiano di 23 anni, Gianni Virone. Qualità alta, 2° un altro sassofonista di Latina, 3° premio ex-aequo
Si chiama Gianni Virone, ha 23 anni, è astigiano di Castelnuovo Don Bosco, ha un carattere allegro ed estroverso e suona il sax tenore, che ha studiato al Centro Jazz di Torino con Roberto Regis. Lo suona sbalorditivamente bene, con una bellezza di "voce", uno swing, una maturità, un'originalità una felicità improvvisativa degne dei più smaliziati jazzisti adulti "in carriera". E' lui - che, profeticamente, va suonando da qualche anno in un quintetto che si chiama New Talents - il vincitore della prima edizione del concorso nazionale "Nuovi talenti del jazz italiano".
Si tratta del concorso promosso dal Piacenza Jazz Club, il cui primo posto è stato assegnato l'altra sera da una giuria presieduta dal saxofonista, clarinettista e docente di arrangiamento jazz Giuseppe Parmigiani (gli altri giurati erano il direttore dell'indirizzo jazz del Conservatorio Nicolini Attilio Zanchi, il direttore del dipartimento musica extracolta Alberto Serrapiglio, il pianista, insegnante e musicologo jazz Giuseppe "Jody" Borea e il giornalista Oliviero Marchesi) al termine di una "finale" al Nicolini, davvero avvincente, che è stata incorporata come vero e proprio spettacolo a ingresso libero nel calendario del Piacenza Jazz Fest, il festival organizzato dal Piacenza Jazz Club con Comune, Provincia, Conservatorio, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Libertà. Accompagnato dal trio "di casa" del Jazz Club (Erminio Cella al pianoforte, Mauro Sereno al contrabbasso, Luca Mezzadri alla batteria), ciascuno degli otto finalisti selezionati fra 57 aspiranti concorrenti da tutta Italia ha dovuto proporre un brano assegnato dagli organizzatori e uno a libera scelta: due torrenziali versioni, di esuberanza "rollinsiana", del classico How high the moon e di Inner urge (Joe Henderson), hanno fruttato a Virone il 1° posto, una "borsa" di mille euro e un ingaggio da protagonista per il prossimo Jazz Fest. Secondo posto, con 500 euro di premio, a un altro saxofonista, il contraltista Paolo Recchia di Fondi (Latina), uno strumentista che stupisce con un'imponente "voce" d'altri tempi, con la sua originalità tecnica e improvvisativa, i suoi voli da improvvisatore purosangue.
Terzo posto ex aequo, con 200 euro a testa, a Silvia Cucchi (pianista torinese di gran gusto, bellissimo tocco e vistosa impostazione "classica") e Luigi Vitale (giovanissimo vibrafonista di Cava dei Tirreni, strepitoso per padronanza della tecnica delle "quattro bacchette", eleganza stilistica, presenza scenica).
Ma scegliere i tre (anzi, quattro) da mandare sul podio è stato per la giuria un compito ingrato: anche gli altri quattro finalisti (i pianisti Nicola Andrioli di Brindisi e Lorenzo Paesani di Teramo, il clarinettista Francesco Ganassin di Bassano Del Grappa e Francesco Saìu, chitarrista cagliaritano trapiantato in quel di Brescia) hanno infatti offerto performances di notevolissima levatura. La serata si è chiusa con una jam su temi "parkeriani" tra i finalisti e la "menzione speciale" di questo concorso: l'anconetano Andrea Mazzanti, batterista undicenne la cui grande maturità autorizza a sperare in un grande futuro. Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e Fondazione Libertà, ha fatto a ciascuno dei concorrenti un omaggio particolare: un'agenda, il libro dei "120 anni di Libertà" e una riproduzione della prima pagina del nostro quotidiano, datata 1883.
Alfredo Tenni