Domenica 23 Marzo 2014 - Libertà
«Intolleranze alimentari al bando tanti falsi miti»
Età pediatrica sotto osservazione
Cibolibero L'appuntamento in Fondazione
Le donne incinte devono fare una dieta particolare. Il parto cesareo è meglio di quello naturale. E i neonati vanno allattati al seno il meno possibile.
Tutto sbagliato. Falsi miti sulle allergie e le intolleranze alimentari in età pediatrica che sono ormai un retaggio del passato e che sono stati sbugiardati dalla medicina moderna e da numerose ricerche scientifiche. Questo il tema affrontato nel corso del secondo appuntamento nell'ambito del progetto "Cibolibero" (www. ciboliberopiacenza. it), promosso da diverse associazioni di volontariato (Associazione italiana celiachia - Aic, Pecora nera, Associazione autonoma diabetici piacentini, Oltre l'autismo, Gruppo di acquisto solidale Gass'osa e Centro di servizio per il volontariato Svep), allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e promuovere una cultura del cibo sano grazie al contributo dei medici piacentini e attraverso incontri e serate di divulgazione. "Allergie e intolleranze alimentari in età pediatrica" il titolo dell'incontro tenuto venerdì sera nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, condotto dalla giornalista Carla Chiappini e con gli interventi dei due esperti, il dottor Giacomo Biasucci, Direttore del Dipartimento Ospedaliero Materno-Infantile dell'Ausl di Piacenza e Direttore dell'Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia Ospedale G. Da Saliceto, e la pediatra Ornella Righi.
Quest'ultima ha illustrato ai presenti le differenze tra allergie e intolleranze alimentari, soffermandosi su quelle più frequenti nei piccoli: «Le allergie sono reazioni anomale del nostro organismo all'ingestione di alcuni cibi, indipendenti dalla dose, le intolleranze invece danno disturbi al sistema gastrointestinale. Tra le più comuni c'è quella al lattosio, lo zucchero del latte, che provoca ai bambini meteorismo, diarrea e perdita di peso, ma in genere interveniamo sempre prima che questo avvenga». E poi ci sono i cosiddetti "falsi miti", elencati e smascherati da Biasucci: "Il primo è che la donna gravida dovrebbe cambiare del tutto dieta per prevenire intolleranze al figlio, ma non ci sono certezze scientifiche in merito. Il parto vaginale può invece avere questo effetto perché dà al neonato una flora più ricca di lactobacilli. Allo stesso modo, più si allatta al seno, fino ai sei mesi, maggiori saranno le quantità di microbioti utili per l'intestino che gli forniremo. Infine, far assumere al piccolo dosi ridotte di glutine può ridurre sensibilmente il rischio di contrarre la celiachia in età più avanzata».
Gabriele Faravelli