Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 23 Marzo 2014 - Libertà

I frammenti di Placentia riemersi dal passato romano

Dal museo archeologico di Palazzo Farnese all'Antiquarium della Fondazione ai reperti riaffiorati in varie parti della città

di ANNA ANSELMI
Il museo archeologico di Palazzo Farnese, mostre tematiche, ma anche aree archeologiche che, riaffiorate più o meno fortunosamente, sotto il livello del piano stradale, hanno consentito a frammenti del lontano passato di Placentia di emergere ancora alla luce: per la 22ª edizione delle Giornate Fai di primavera la nostra città non ha scelto questa volta un monumento o una zona urbana da scoprire. L'attenzione si è invece rivolta a sette secoli di storia da raccontare attraverso i reperti giunti fino a noi, tenendo conto anche del contributo che tanti studiosi di generazioni precedenti hanno fornito, come evidenziato nella mostra appena inaugurata a Palazzo Farnese, La nascita del Museo di Piacenza tra antiquaria e archeologia, e nella maratona di lettura, a cura di Domenico Ferrari Cesena, che nella Sala dei Teatini ieri per sette ore ha dato voce ai testi di giornalisti, storici, colti viaggiatori, il cui sguardo si è posato su Piacenza romana, da Tito Livio a Cristoforo Poggiali, da Procopio a Paolo Rumiz, a Flaminio Ghizzoni. Alla realizzazione del reading hanno collaborato i volontari del Fai e del gruppo di lettura della Biblioteca Passerini Landi.
Nella mostra allestita nei sotterranei del Farnese sono invece le figure di Giuseppe Poggi, mecenate e uomo politico vissuto a lungo a Parigi, e Bernando Pallastrelli, il maggiore storico piacentino dell'Ottocento. A loro si devono le prime due donazioni che costituiscono il nucleo fondante dei Musei Civici di Piacenza, grazie al legato testamentario di Poggi del 1842 e di Pallastrelli del 1870. «Avevano però intenti diversi. La visione di Poggi - ha spiegato Annamaria Carini, conservatore del Museo archeologico di Palazzo Farnese - era di tipo più antiquariale. Pallastrelli invece voleva recuperare le memorie locali per ricostruire la storia municipale». La collezione Poggi è formata da «materiale acquistato per la sua totalità sul mercato antiquario a Roma e a Parigi»; la collezione Pallastrelli è in gran parte di provenienza locale, con ritrovamenti concentrati nella zona di Bardi, oggi nel Parmense. Il percorso della mostra è ordinato cronologicamente e per classi di materiali (metalli, ceramiche, vetri, ossi lavorati). L'ultima vetrina è riservata a una selezione di monete augustee, nel bimillenario della morte dell'imperatore, ricorrenza celebrata dalle Giornate Fai. Anche oggi, dalle 9.30 alle 17 (ultima visita) si potrà visitare gratuitamente il Museo archeologico di Palazzo Farnese, con visite guidate, a cura degli studenti del liceo Gioia, alla mostra Abitavano fuori porta, sui corredi della necropoli di via Venturini. Nello spazio mostre saranno invece gli apprendisti ciceroni del liceo Colombini a illustrare un'installazione e loro elaborati sul tema di Piacenza romana. Dalle 9.30 alle 16.30 (ultima visita) verranno ripetute le visite guidate all'Antiquarium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, e alle aree archeologiche di via Monte di Pietà 3 (sotto la sede di Cariparma) e di via Trebbiola 44 (tra i garage di un condominio), che già ieri hanno catturato l'interesse di tanti. In via Monte di Pietà gli scavi degli anni Settanta del secolo scorso, ancora in attesa di un'edizione scientifica, hanno restituito resti di muratura in laterizio con rivestimento in pietra di Vicenza, ritenuti forse il podio di un tempio dei primi decenni del I secolo dopo Cristo, mentre la pavimentazione a basoli (in pietra) è considerata più recente. Tuttora in situ anche la parte inferiore di un'ara ornata con un motivo a ghirlande. In via Trebbiola, durante il cantiere di un edificio residenziale, sono comparsi significativi resti di fortificazioni (un muraglione costruito con materiali di spoglio, forse ripristinato in epoca tardoimperiale, e un muro posteriore, della fine del V-inizi del VI secolo), una piccola fornace, che conserva il solitamente mancante piano forato per sostenere il carico in produzione, e un vano a cielo aperto, forse di epoca tardomedievale o farnesiana.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio