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Mercoledì 26 Marzo 2014 - Libertà

Fondazione, "ballando" con lo scrittore Roveredo

Parlerà del suo ultimo romanzo, ospite degli incontri culturali de "La Ricerca"

Si dice che Mario Tobino ballasse con i suoi "matti", fingendosi un principe, e Pino Roveredo, con la stessa passione si cala nella loro realtà, li fa parlare, sognare, si emoziona insieme a loro e poi li lascia al loro destino, che è diverso da quello dei normali, ma non troppo, in fondo. Roveredo conferma la sua attenzione per gli ultimi, le ‘carecreature' che animano tutti i suoi racconti, anche nella riedizione del romanzo "Ballando con Cecilia", al centro dell'appuntamento di venerdì prossimo nell'auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia 14, alle 17 (ingresso libero), dove l'autore sarà ospite del ciclo di "Incontri con testimoni del nostro tempo" organizzato dall'associazione "La Ricerca" con il sostegno del Comune (assessorato alla cultura) e della Provincia di Piacenza e in collaborazione con l'associazione culturale "Cuore di Carta" di Padova (promotrice del famoso festival letterario "Fiera delle Parole").
Dopo Daniela Padoan, lo scrittore e giornalista triestino, Premio Campiello 2005, sarà chiamato dalla ultratrentennale onlus piacentina a portare la sua testimonianza sull'importanza dell'impegno civile come occasione di crescita personale, impegno inteso come apertura agli altri, e non solo in senso solidaristico, ma anche formativo e culturale ("per una cultura della gratuità e del benessere sociale"): l'intento di questa iniziativa, collegata alla nona edizione del concorso giornalistico per le scuole superiori "Tra sogni e realtà", è quello di "proporre momenti di riflessione attraverso la testimonianza di storie vissute, offrendo al territorio opportunità di confronto con esempi positivi, che possano servire da stimolo e incoraggiamento in questi anni di crisi e caduta dei valori che rendono il futuro di tutti noi, incerto e problematico".
L'impegno civile di Pino Roveredo, si traduce nella sua esperienza di scrittore e "operatore di strada": fa infatti parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Tra le sue opere, "Mandami a dire" (2005, Premio Campiello, Premio Predazzo, Premio Anmil, Premio "Il campione"), "Capriole in salita" (2006), "Attenti alle rose" (2009). Di lui Claudio Magris ha scritto: "I personaggi di Roveredo vivono spesso ai margini della vita o nell'ombra; egli ne racconta con partecipe affetto e rispetto le violenze anche brutali e le umiliazioni subite, gli sbandamenti o le canagliate ma anche il generoso e spavaldo coraggio, le piroette e i capitomboli con cui essi cercano di sfuggire alla morsa della vita, i sogni ingenui ma potenti che li portano aldilà dei confini del reale. Questa familiarità con la debolezza e insieme con la sacralità dell'esistenza è irriverente, perché non arretra dinanzi ad alcuna anche impudica o imbarazzante miseria e non s'inchina ad alcuna solennità, ma la tira giù dal piedistallo, dando del tu, o anche peggio, al Padreterno e mostrando i rattoppi nei calzoni o i buchi nelle calze della vita. " L'incontro im via Sant'Eufemia 14, avrà inizio alle 17 (ingresso libero).

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