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Sabato 13 Marzo 2004 - Libertà

Raccolta di racconti sul filo della memoria

Il nuovo libro di Enio Concarotti

Nella moderna letteratura ancora resiste un filone nostalgico ed introspettivo, autori istintivamente portati ad esprimere interiorità e sentimenti tramite racconti brevi, epigrammatici. E la gloriosa tradizione letteraria piacentina ancora continua con opere come "L'uomo che inventò anche se stesso", ultimo volume del piacentino Enio Concarotti, scrittore, giornalista e critico d'arte, presentato ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano da Corrado Sforza Fogliani, Presidente Banca di Piacenza, Stefano Fugazza, direttore Galleria Ricci Oddi, Vito Neri, giornalista e Leonardo Bragalini, editore. Raccolta di racconti di vario taglio ed argomento, accomunati da dolce amarcord, intreccio di fatti personali ed eventi collettivi, complicità e giudizio, "L'uomo che inventò anche se stesso" è anche il titolo di uno dei racconti, storia di un mitico affabulatore, di un sensibilissimo cantore di storie che, di favola in favola, impercettibilmente si allontana dalla realtà per divenire leggenda. E proprio questa figura ben rappresenta, in trasparenza, Concarotti che qui tende a trasfigurare epicamente la realtà, ripercorrere poeticamente la propria vita, riscriverla tra fantasia e malinconia. Per i toni elegiaci, qua e là arguti, sempre comunque brillanti, il volume è miscellanea, silloge memoriale, antologia personale nonché prosa d'arte (Fugazza) con narrazione leggera, suggestiva ed evocativa, dove entusiasmo ed emozione sono sempre trattenuti e non effusi, mostrati ma non ostentati, la commozione frenata dall'ironia e dall'affetto verso personaggi sempre abbozzati con discrezione. D'altronde Concarotti, sia per l'innata capacità di cogliere le caratteristiche delle persone sia per chiarezza di idee e di scrittura, è sempre stato accanito sperimentatore, convinto innovatore come sottolineato da Sforza Fogliani e ribadito da Bragalini, onorato come editore di poter ospitare un autore così eclettico e versatile. Anche Neri ha ricordato il validissimo contributo dato alla cultura, non solo giornalistica, piacentina da Concarotti sempre in prima fila per impegno morale e civile.

FABIO BIANCHI

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