Venerdì 12 Marzo 2004 - Libertà
"Un diritto in più: la sicurezza"
Sesto congresso provinciale del sindacato autonomo di polizia: spazio ad un confronto tra istituzioni. A Piacenza sarà un criterio per valutare anche il Prg
Piacenza - Diritto alla sicurezza, al pari di quello alla salute e all'istruzione. E' una delle sfide su cui si misurano le istituzioni pubbliche e anche gli operatori di polizia sempre più impegnati in un lavoro di coordinamento delle forze per essere capaci di rispondere al meglio alla domanda dei cittadini e che esprime un profondo bisogno di sicurezza. Non sempre concreto: può infatti non essere indotto da fattori esterni, ma spesso si tratta solo di una percezione del rischio. Il sesto congresso provinciale del sindacato autonomo di polizia (Sap) che si è svolto ieri mattina nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha dato lo spunto per parlare di un tema che - è stato ricordato - deve essere ai primi posti degli impegni di tutte le forze politiche e le istituzioni, al di fuori di ogni demagogia.
Suddiviso in due parti il congresso Sap, nella prima si è sviluppato un convegno aperto che aveva per tema "Sicurezza: città e provincia verso un unico obiettivo". Gli interventi del sindaco Roberto Reggi, dell'assessore provinciale Enrico Siboni e dei presidenti delle Comunità montane di Valtrebbia Luigi Bertuzzi e di Val d'Arda Giuseppe Previdi, hanno sollevato spunti utili per gli operatori della sicurezza. Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti per il rinnovo dei dirigenti provinciali (vedi riquadro a fianco) e per affrontare i problemi più gravi. In primo luogo le rivendicazion isalariali e l'organizzazione delle forze sul territorio.
Incentrato, questo secondo aspetto, sulla necessità di incentivare le risorse a disposizione ed una migliore organizzazione degli apparati della sicurezza. Elemento che è stato sottoposto all'attenzione dei presenti dal segretario nazionale del Sap Gianni Tonelli. Già nella parte convegnistica del congresso.
Combattere l'isolamento - Precarietà non è solo un dato urbano. Pensiamo alle condizioni che si vivono in montagna ha richiamato il presidente della Comunità Montava Valtrebbia Luigi Bertuzzi. Tanto più in una provincia atipica che ha la capitale del suo territorio su una estremità. Situazione che provoca anche problemi legati alla gestione della sicurezza. In montagna, poi, ha aggiunto, si vive un'intermittenza nella presenza di persone. E ci sono flussi di popolazione che sfuggono al controllo in quanto può essere censito solo chi è ospite di alberghi o strutture di questo tipo. Non lo è chi abita in case private e così d'estate si concentrano in modo disordinato sul territorio un gran numero di persone (molti stranieri) che sfuggono ad ogni controllo. Ed i sindaci - ha spiegato Bertuzzi - sono molto sollecitati dai cittadini che spesso lamentano la preoccupazione di trovarsi in zone isolate che danno insicurezza.
Un tema senza colore politico - "Non ci sono etichette possibili per questo argomento - ha detto i sindaco Reggi - non è prerogativa di una sola parte e non lo si deve avvicinare con atteggiamento demagogico. Per quanto mi riguarda sento la necessità di far entrare più stabilmente il problema della sicurezza nella sfera dei diritti acquisiti per la mia città". Il sindaco Reggi ha quindi confutato l'equazione immigrazione-maggior criminalità (sull'argomento l'assessore Enrico Siboni, poi, ha dissentito). In sostanza - ha riferito Reggi - questo è un luogo comune che non corrisponde alla realtà. Infatti sono aumentati i reati informatici (non certo da stranieri) e contro il patrimonio, ma sono diminuiti quelli contro la persona. Quali sono i canali giusti su cui indirizzare l'attenzione senza arrivare alla militarizzazione di un territorio? Si deve tenere conto - ha sottolineato - che la percezione di insicurezza può prescindere dalla situazione oggettiva, ma è un aspetto che non può essere sottovalutato. Ed è molto importante, ha detto con una vena di polemica, l'apporto che possono dare i mass media, perché talvolta, se trattato con leggerezza, il tema sicurezza può d'un colpo vanificare un lavoro di un anno.
Dopo l'appunto ai giornali, che si fa a Piacenza? Si è chiesto il sindaco. Il percorso è quello della prevenzione. "Si vuole incidere sulle fasce marginali con strumenti di accoglienza e scelte strutturali (illuminare certe zone della città) e, non ultimo lo sportello per l'assistenza alle vittime della microcriminalità". Il tutto per creare un "habitat urbano più a misura di cittadino tanto che anche i progetti del Prg saranno valutati con il parametro della sicurezza".
Di diverso tenore l'intervento dell'assessore provinciale alla sicurezza Enrico Siboni che, rifacendosi a un messaggio scritto dell'onorevole Tommaso Foti ha convenuto che Piacenza non è isola felice anche se "va molto meglio che da altre parti". Da alcuni dati si mette in evidenza la diminuzione dei fatti criminosi ed ha segnalata come positiva l'introduzione del poliziotto di quartiere "svolge un lavoro essenziale di monitoraggio ed è stato molto importante soprattutto per il centro storico". Secondo Siboni gran parte della criminalità nella nostra provincia proviene dall'esterno: è di tipo "mordi e fuggi" e arriva per lo più dal Milanese. E' innegabile, secondo l'assessore provinciale, una correlazione tra immigrazione clandestina e criminalità. "Se consì non fosse - ha chiesto - come mai nel nostro carcere il 50 per cento dei detenuti è straniero (albanese e marocchino in particolare)?". Ha auspicato poi che il processo devolutivo porti più risorse agli enti locali per intervenire e potenziare le polizie locali la cui presenza va incrementata al massimo sul territorio.
Sentirsi sicuri - "La sicurezza - ha sottolineato il questore Piero Innocenti - non è questione che attiene solo alle forze di polizia. Investe i livelli di qualità della vita, nuovi progetti che si riferiscono alla sfera sociale e al risanamento urbano. Sono anche le condizioni ambientali di trascuratezza che spesso infondono quella sensazione di precarietà nei cittadini. Ed è su un cocktail tra sicurezza, manutenzione e pulizia che si deve far leva per diffondere il concetto della sicurezza".
Antonella Lenti