Venerdì 21 Marzo 2014 - Libertà
Biciclette vittoriose: eroi e ciclisti nel '900
Domani seminario Isrec tra storia e sport con i figli di Coppi e Bartali, uno storico, un giornalista e studenti del "Gioia"
piacenza - "Biciclette Vittoriose. Eroi, ciclisti e corridori nella società del Novecento" è il titolo del seminario che l'Istituto storico della resistenza e dell'età contemporanea di Piacenza propone domani (ore 9-13) all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant'Eufemia 12) con il patrocinio di Comune di Piacenza Provincia e Regione Emilia Romagna, e protagonisti d'eccezione: su tutti Andrea Bartali e Angelo Fausto Maurizio Coppi, figli di Gino Bartali e Fausto Coppi, che nel secondo dopoguerra rappresentarono gli eroi di un'Italia da ricostruire, dove la bici (nata nell'800 come svago per pochi giovani di buona famiglia) era ormai identificata come il mezzo di tutti.
La vittoria di Bartali al Tour de France nel 1948 viene riconosciuta ormai dagli storici come un evento che contribuì a salvare il Paese "ferito" dall'attentato a Palmiro Togliatti col rischio di una nuova guerra civile. L'ascesa verso il "cielo" dello Stelvio di Coppi nel 1953 entrò a pieno titolo nell'immaginario collettivo, con la bici pensata come forma di un passato solidale ed epico. Solo due esempi dell'intreccio tra storia e sport, che anche la storiografia hanno ormai sdoganato.
Tra gli storici che hanno più indagato il binomio, Daniele Marchesini dell'Università di Parma, autore ad esempio del bellissimo Cuori e motori che attraverso la storia della Mille Miglia restituisce uno splendido spaccato dell'Italia del secolo scorso. Nel seminario di domani interverrà sull'uso del ciclismo nel Ventennio fascista.
Ma la bici si riscatterà perché durante la lotta di Liberazione diverrà strumento delle staffette partigiane e dei gappisti (gruppi d'azione partigiani). La direttrice Isrec Carla Antonini e Gustavo Conni di Velolento interverranno su "Storia e memoria nei 10 anni di bicistaffetta partigiana" e lanceranno l'edizione 2014.
Tra i relatori un giornalista molto amato, Marco Pastonesi, della Gazzetta dello Sport, che Antonella Ciocchi, insegnante di educazione fisica al liceo "Gioia" è riuscita a portare per la seconda volta a Piacenza.
In "testa" nel viaggio in bici che faremo domani, ci saranno proprio gli studenti del "Gioia", in un ideale passaggio di testimone nella staffetta della storia. Perché la bicicletta può avere un futuro. L'antropologo Marc Augè la indica come utopia realizzabile di una città che recuperi lo spazio dell'incontro. Saranno gli studenti Chiara Lombi e Tommaso Maserati della 3ª liceo classico A e Amarildo Shelna e Giulia Vincini della 5ª scientifico A a intervistare i figli di Coppi e Bartali. Le due classi - seguite dalle professoresse Ciocchi di educazone civica e Cristina Bonelli di storia - introdurranno il convegno "pedalando tra sport e storia", in un viaggio dell'Italia in bicicletta tra il 1930 e il '60.
«Abbiamo indagato come si corra in bici - spieagno gli studenti -, in cosa consista lo sport ciclistico, cosa sia la bici. Questo percorso ci ha insegnato il senso del gruppo e della condivisione della fatica, che forse è proprio l'essenza del ciclismo. Ci hanno aiutato varie associazioni ciclistiche e amatoriali piacentine a cui siamo grati per averci fatto scoprire questo mondo così vitale. Abbiamo studiato anche la bici come fenomeno storico e culturale, scoprendo che si può rivelare una straordinaria chiave di lettura per entrare nella storia del XX secolo, in quell'Italia che lentamente si è aperta alla modernizzazione».
Donata Meneghelli