Mercoledì 22 Gennaio 2014 - Libertà
Mangiare insetti è ancora un vero tabù per noi ?
dalla prima pagina
Il dibattito sarà coordinato dal Prof. Ettore Capri dell'Università Cattolica e Miriam Bisagni di Piace Cibo Sano.
Il tema dell'incontro sarà capire il ruolo degli insetti nella dieta umana. D'altronde, dall'America Latina all'Asia, dall'Africa all'Oceania, nel mondo esistono quasi 2000 specie di insetti commestibili: cavallette, grilli, larve di coleottero, formiche, scarabei e falene fanno parte della dieta di quasi tre miliardi di persone.
Solamente nei Paesi occidentali il consumo di insetti, considerati da sempre disgustosi e a contatto con la sporcizia, viene rifiutato a causa principalmente di barriere storico culturali.
Negli ultimi anni, la FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ha iniziato a promuoverne il consumo in quanto cibo nutriente, economico ed ecologico. Infatti sono considerati più sostenibili dal punto di vista ambientale della carne da allevamento, meno inquinanti e hanno maggiori rese.
Ad esempio con 10 chili di mangime ne ottieni 9 di insetti (locuste) rispetto a un solo chilo di carne bovina. Inoltre, la percentuale della massa dell'animale che viene consumata è di solito maggiore negli insetti (ad esempio il 100% nei grilli o nelle larve) rispetto ad animali come il pesce e il pollo dove raggiunge il 60-65 %.
Dal punto di vista nutrizionale sono una fonte proteica fondamentale in diverse popolazioni; oltretutto gli insetti sono particolarmente ricchi di vitamine e poveri di grassi e quindi possono integrare la dieta in modo ottimale, anche quella occidentale.
Inoltre, se fino a pochi anni fa cucinare insetti poteva sembrare una semplice provocazione, ora anche nel mondo dell'alta cucina si inizia a fare sul serio.
Dalla Francia all'Italia ecco arrivare i primi cuochi stellati a sperimentare ricette che comprendono bachi da seta fritti, spiedini di grilli e cavallette al cioccolato. Tutti coloro che hanno provato a cucinarli concordano nel fatto che siano facili da preparare e buoni da mangiare. Alcuni anni fa, lo chef danese René Redzepi del Noma di Copenaghen -ristorante premiato con tre stelle Michelin e considerato uno dei migliori al mondo - ha lanciato il piatto allo yogurt e alle formiche vive.
Anche in Italia la curiosità per l'entomofagia sta crescendo. Anche se, oggigiorno, in Occidente il consumo di insetti non è comune, alcune eccezioni esistono. Ad esempio in Sardegna esiste il Casu Marzu (letteralmente formaggio marcio), prodotto dalle larve della mosca casearia Piophila casei, che si mangiano vive insieme al formaggio.
Oppure, in alcuni casi, ingeriamo insetti in modo inconsapevole, come nel caso di alcuni scarabei rossi usati come agenti coloranti in molti alimenti e bevande.
Alla fine quello che ci trattiene dal consumarli sono appunto "barriere" psicologiche e culturali, perché se ci pensiamo bene la differenza tra un gambero e una cavalletta non è poi così scontata. Basti pensare che adesso apprezziamo molto il sushi, cioè pesce crudo avvolto in riso e alghe, impensabile fino a pochi anni fa.
Il caffExpò "A tavola con gli insetti" è quindi l'occasione per conoscere il mondo dell'entomofagia e
chiedersi se la tradizione alimentare tipica di alcuni popoli, potrà diventare una risorsa per il futuro
dell'intero pianeta. Partecipano alla realizzazione dell'evento la Fondazione di Piacenza e Vigevano, il Campus Agroalimentare di Piacenza Ranieri - Marcora e il Consorzio Salumi Tipici Piacentini. Al termine dell'evento sarà offerto un aperitivo con prodotti tipici del territorio.
Giovanni Sogari
Dottorando Agrisystem
Scuola di dottorato per il sistema agroalimentare - Università Cattolica