Sabato 11 Gennaio 2014 - Libertà
Piacenza Jazz Club un piccolo e prezioso patrimonio della città di Piacenza
di GIANNI AZZALI*
scrivo a nome e per conto dell'Associazione di Promozione Sociale "Piacenza Jazz Club" con riferimento alla lettera scritta dal prof. Marco Mazzoli dal titolo "I finanziamenti e le politiche culturali a Piacenza" pubblicata su queste pagine lo scorso 30 dicembre.
In tale intervento, oltre ai toni esplicitamente polemici che il prof. Mazzoli assume nei confronti della nostra Associazione e che mi lasciano sinceramente amareggiato e rattistrato, sono infatti riportate diverse informazioni non corrette e alcune cifre inesatte, in merito alle quali mi corre l'obbligo di fare un po' di chiarezza.
In primo luogo il Piacenza Jazz Club non è una Onlus, ma una "Associazione di Promozione Sociale no-profit", cosa giuridicamente ben diversa. Inoltre, com'è noto, l'erogazione dei contributi da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano, al nostro fianco da undici anni e sempre in prima linea nello sviluppo delle politiche culturali sul territorio, prevede un iter ben preciso che inizia dalla presentazione di un progetto culturale dettagliato nel merito artistico ed economico al quale, se valutato in senso favorevole, viene assegnato un determinato contributo che può essere erogato solo ed esclusivamente dietro presentazione di documentazione fiscale comprovante le effettive spese sostenute per l'iniziativa oggetto della domanda, quindi in regime di massima trasparenza.
In merito poi alle legittime e costruttive fasi di monitoraggio e condivisione delle linee strategiche e del controllo del merito delle attività svolte nell'ambito del Piacenza Jazz Fest (unica iniziativa della nostra Associazione che gode del contributo della Fondazione), si è già convenuto con il C. d. A. dell'Ente, a margine dell'ultima delibera di assegnazione fondi, l'ingresso di un esponente della Fondazione medesima all'interno del Consiglio Direttivo del Piacenza Jazz Club, il quale ha di conseguenza provveduto con delibera di un'Assemblea dei Soci a modificare il proprio Statuto al fine di accogliere tale variazione.
Vorrei anche correggere alcune cifre inesatte esposte dal prof. Mazzoli con riferimento al rendiconto associativo 2012. Il totale delle entrate è pari a 267,8 mila euro, mentre il conto "spese generali" ammonta ad euro 57,2 mila e comprende: il compenso di 12 mila euro annui (ben al di sotto dei 60 mila euro erroneamente indicati da Mazzoli) da me percepito per la direzione artistica del Festival Jazz e del Milestone (che mi sembra ragionevole alla luce dei 35 anni di esperienza maturata, delle tante responsabilità e dell'impegno richiesto per la gestione di una macchina complessa come il Piacenza Jazz Club e le sue tante attività), il rimborso del finanziamento bancario acceso per gli arredi Milestone (circa 9 mila euro), il canone d'affitto della sede di proprietà del Comune di Piacenza (circa 10 mila euro), il compenso per collaboratrice di segreteria part-time (circa 6 mila euro), spese per utenze telefoniche, gas luce e acqua, spese bancarie e assicurative, spese di manutenzione ordinaria, cancelleria e altro.
Il Piacenza Jazz Club non organizza solo il Piacenza Jazz Fest (ad oggi più di 100 concerti con la presenza di oltre 350 musicisti di fama nazionale ed internazionale), i Concorsi "Chicco Bettinardi" e "Strisce di Jazz" per giovani talenti italiani (ad oggi hanno partecipato 160 solisti e 80 gruppi provenienti da tutta Italia), ma promuove animazione sociale sul territorio per otto mesi l'anno attraverso la programmazione del Milestone (in sette anni 450 concerti di musicisti jazz, fusion, funky e blues), organizza corsi di formazione, progetti per le scuole, conferenze, approfondimenti, seminari, presentazione di libri, mostre fotografiche e d'illustrazione, eventi con marching band in centro storico, rassegne cinematografiche, collabora con scuole e associazioni sul territorio e al di fuori di esso (Conservatorio Nicolini, Liceo Cassinari, Liceo Gioia, Concorto, Amici del Teatro Gioco Vita, Crossroads, Emergency) e gestisce un club, il Milestone appunto, frequentato da migliaia di persone, una parte delle quali provenienti da altre province.
A proposito dei chiarimenti sull'utilizzo dei fondi provenienti dalla destinazione del 5x1000 di alcuni generosi soci, sono sempre stati forniti dati in merito.
L'importo annuo, che non ha mai superato i 1.500 euro, viene destinato a creare borse di studio per studenti dei corsi di formazione musicale che, seppur meritevoli, soffrono di forti disagi economici. In ogni caso vorremmo ricordare al prof. Mazzoli che i rendiconti economici sono sempre stati a disposizione dei soci presso la nostra sede e che il sottoscritto si è sempre reso disponibile a fornire qualsiasi delucidazione in merito.
In oltre un decennio di attività abbiamo cercato, con le migliori intenzioni e sicuramente commettendo anche degli errori, di fare qualcosa di utile e di positivo per la città di Piacenza in ambito culturale.
Tutto questo evidentemente non sarebbe stato possibile senza il lavoro, la dedizione, la disponibilità di decine di soci-volontari che nel tempo hanno partecipato da vicino alla vita dell'Associazione, mettendole a disposizione il loro tempo, la loro energia, la loro competenza e spesso anche i loro soldi e men che meno senza il supporto indispensabile, in termini finanziari e di fiducia nel progetto, che in primis la Fondazione di Piacenza e Vigevano e a ruota gli altri Enti territoriali (Comuni di Piacenza e di Fiorenzuola, Provincia e Regione) ci hanno sempre assicurato.
Quello che ci lascia tristi e amareggiati è che evidentemente tutto questo non è bastato a garantirci il rispetto del prof. Mazzoli, almeno a giudicare dai toni del suo intervento. Pazienza.
Vorrà dire che dovremo lavorare con ancora più impegno, intensità ed efficienza sui progetti in cui crediamo, certi di poter contare sull'affetto, sull'apporto in termini di nuove idee e proposte, sulle critiche costruttive volte al miglioramento e sulla voglia di partecipare di tante persone per le quali il Piacenza Jazz Club è diventato, in questi anni, un piccolo ma ugualmente prezioso patrimonio per la città di Piacenza, che vale la pena di conservare e difendere.
Chiudo, sperando di non essermi dilungato eccessivamente, ribadendo che le critiche costruttive sono sempre le benvenute perché ci aiutano a crescere e a migliorare, mentre quelle generiche e riportanti dati non corretti (con il rischio di apparire in mala fede), probabilmente creano confusione e, me lo conceda, lasciano molta amarezza in chi da oltre 10 anni lavora per migliorare l'offerta culturale della nostra Piacenza.
*Associazione di Promozione Sociale "Piacenza Jazz Club