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Mercoledì 11 Dicembre 2013 - Libertà

Wagner, quel difficile pianismo

Interessante conferenza-concerto con Montenz e Bonuccelli

piacenza - L'opera pianistica di Richard Wagner è stata protagonista al Ridotto del Teatro Municipale nella seconda conversazione-concerto organizzata dalla Fondazione Teatri in collaborazione con il Centro culturale italo-tedesco, presieduto da Milena Tibaldi Montenz. Nel bicentenario della nascita del grande compositore, la sua produzione per lo strumento simbolo della "generazione romantica" è stata analizzata dal musicologo Nicola Montenz, mentre il pianista Dario Bonuccelli ha offerto un'appassionata e applaudita interpretazione di alcuni dei brani recentemente incisi nel doppio cd Wagner. Complete piano works, uscito per l'etichetta Dynamic, con il sostegno del Centro italo-tedesco. Montenz, autore dei saggi, editi da Archinto, L'armonia delle tenebre, sull'utilizzo propagandistico della musica da parte del regime nazista, e Parsifal e l'Incantatore, sul controverso rapporto tra Wagner e il suo mecenate re Ludwig II di Baviera, ha ripercorso le tappe dell'attività pianistica del compositore, la cui scarsa dimestichezza tecnica con la tastiera ha fornito adito a numerosi aneddoti. Del resto, lo stesso Bonuccelli, nel cimentarsi con la registrazione dell'integrale per pianoforte, ha spiegato di essersi dovuto confrontare con brani piuttosto scomodi come diteggiatura e molto poco pianistici: «Al contrario, Franz Liszt è la dimostrazione di come le idee musicali supportate da un pianismo consapevole portino a creazioni grandiose» ha osservato Bonuccelli, che ha proposto all'ascolto del pubblico: Schluss zum Vorspiel von Tristan und Isolde WWV 90, ossia la conclusione del preludio di Tristan und Isolde, Ankunft bei den schwarzer Schwänen WWV 95, Notenbrief für Mathilde Wesendonck, Eine Sonate für das Album von Frau M. W. WWV 85, il primo tempo della Sonate in B-dur WWV 21, tratti dal doppio cd, e la Marcia funebre dal terzo atto del Crepuscolo degli dei nella trascrizione di Ferruccio Busoni. Di volta in volta, Montenz ha evidenziato come i pezzi pianistici contengano «cellule melodiche e compositive destinate a trovare ampio sviluppo in Tristan und Isolde. Nel caso della Sonate für das Album von Frau M. W. , iniziali dell'amatissima poetessa Mathilde Wesendonck, ritenuta l'ispiratrice del personaggio di Isolde, «richiami melodici e armonici» coinvolgono il Coro dei Pellegrini di Tannhäuser, il cui inizio del secondo atto è citato pure nell'Ankunft, insieme a echi "tristaniani". Montenz ha affrontato inoltre la questione della contraddittoria relazione di Wagner con i pianisti: «Non li amava, ma frequentò alcuni dei maggiori virtuosi, da Liszt a Hans von Bülow, a Johannes Brahms, che Wagner cominciò subito a detestare. Dopo l'incrinarsi dei rapporti con Liszt, Wagner si allontanò da forme ampiamente sviluppate per lo strumento solista producendo miniature pianistiche, che spesso rielaboravano a brani alla moda».

a. ans.

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