Giovedì 14 Novembre 2013 - Libertà
Dosi e la grana Ricci Oddi: sarà dura sostituire Anelli
Timone a Bragalini, nominato in galleria dalla Fondazione nell'era Marazzi. Dopo l'elezione di Scaravaggi pressioni da via Sant'Eufemia perché lasci il posto
«Non è facile trovare un presidente del suo livello». Alla base delle dimissioni i contrasti con la direttrice?
«Non sarà facile rimpiazzare una figura come la sua, le dimissioni sono state un po' una sorpresa, non eravamo preparati. Dispiace per il lavoro prezioso che ha svolto, è stato un presidente molto presente e attento alle esigenze della galleria a cui ha dedicato molto tempo e competenza».
Il sindaco Paolo Dosi ha parole di grande stima per Vittorio Anelli nel commentarne le dimissioni da presidente della galleria d'arte moderna Ricci Oddi. E non fa mistero delle difficoltà della ricerca che lo aspetta per trovare un sostituto all'altezza: «In questa fase andiamo avanti con l'ordinaria amministrazione, poi, dopo che dalla galleria mi sarà arrivata formale comunicazione delle dimissioni, procederemo con la pubblicazione di un bando che resterà aperto un paio di settimane, e raccoglieremo le candidature. Certo una figura come quella di Anelli ha delle caratteristiche non facilmente sovrapponibili. Oltretutto c'è da considerare il fatto che il consiglio di amministrazione della Ricci Oddi andrà in scadenza tra un anno e mezzo circa, occorre quindi valutare se trovare un profilo che possa accompagnare questa seconda parte del mandato oppure se provare a immaginare una presidenza che abbia un orizzonte più lontano. Attendo comunque di vedere le candidature e le disponibilità che arriveranno, tenendo conto che rivestire quel ruolo significa anche interpretare un ruolo di servizio a tutto tondo perché non è prevista remunerazione, si è quindi chiamati a un impegno basato sulla passione per la galleria, sul sincero interesse per l'attività museale».
Formalmente sarà il cda di via San Siro a eleggere il nuovo presidente. Al sindaco spetta designare il sostituto di Anelli, in quanto semplice esponente del consiglio, uno dei due rappresentanti del Comune (l'altro è Eugenio Gazzola). Va da sé che sull'individuazione del presidente la parola di Palazzo Mercanti, l'ente che si sobbarca le spese di gestione della Ricci Oddi e l'unico con doppia nomina, ha un peso decisivo.
Quanto alle ragioni - motivi di salute - con cui Anelli ha spiegato le sue dimissioni, Dosi non intende aggiungere nulla, sebbene le indiscrezioni di forti contrasti con la direttrice amministrativa Maria Grazia Cacopardi siano insistenti negli ambienti di via San Siro (si parla di due differenti visioni sulle priorità della galleria, con il presidente attento al piano della ricerca storica e delle dotazioni strutturali e la direttrice più rivolta alle attività). «Io mi fermo ai motivi di salute», si limita a considerare il sindaco, «anche perché ne ero a conoscenza, per quanto sperassi che non fossero tali da indurlo a questo passo».
Per il momento il timone della Ricci Oddi è nella mani del vicepresidente Leonardo Bragalini, indicato nel cda dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, quando però era guidata da Giacomo Marazzi. E il nuovo presidente di via Sant'Eufemia, Francesco Scaravaggi, in carica dalla primavera scorsa, risulta avere fatto pressioni su Bragalini perché rimettesse l'incarico. Richiesta che però, riferiscono i bene informati, è stata rispedita al mittente.
Negli altri posti del consiglio della galleria siedono Giuseppe Molinari (nominato dalla prefettura), Corrado Sforza Fogliani (Accademia di San Luca), Giorgio Fiori (associazione Amici dell'arte).
Gustavo Roccella
gustavo.roccella@liberta.it