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Domenica 17 Novembre 2013 - Libertà

«Uomo-donna, differenza sia valore»
Pulcheria "chiude" un'edizione super

A Smerieri, Boella, Ravasi Bellocchio e Rumiati consegnata la targa-premio della manifestazione. La mente al femminile sotto i riflettori in Fondazione

C'era un libro negli anni Novanta, "Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere" ed era scritto da John Gray, uno dei più grandi esperti di psicologia delle relazioni e in questa sua opera più nota, metteva in evidenza le differenze tra i due sessi. Il libro ebbe un successo strordinario, perché il rapporto tra uomini e donne interessa. E la conferma di questo interesse si è avuta ieri pomeriggio all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (gremito) all'incontro di chiusura de "Pulcheria. Donne, talenti, professioni", dal titolo "La mente delle donne. In cosa è diversa la mente dei maschi da quella delle femmine", con Laura Boella, studiosa del pensiero femminile e docente di Filosofia morale all'Università Statale di Milano, Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana e scrittrice, componente dell'Associazione per la ricerca in psicologia analitica (Arpa) e dell'International Association for Analytical Psycology, Raffaella Rumiati, docente di neuoscienze alla Sissa (Scuola superiore di studi avanzati di Trieste) e Giovanni Smerieri, psichiatra e psicoterapeuta, docente di psicoterapia allo Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica di Milano e alla Scuola di Psicoterapia "G. Benedetti" di Assisi, il quale nel suo intervento ha affermato come il cervello femminile sia sempre stato considerato incompiuto: «La Bibbia e San Paolo - ha detto - hanno visto le donne incompiute e colpevoli. Ippocrate sosteneva che il feto maschile era più evoluto. Galeno sottolineò il destino biologico della donna, dedito all'obbedienza. Si dovette arrivare al 1876 per scoprire che la donna aveva una parte nella generazione della vita. Oggi le donne - ha concluso - hanno superato gli uomini, i falsi dogmi stanno finalmente crollando». Raffaella Rumiati e un'analisi rigorosa, è vero: «Si sa tutto - ha detto - sugli aspetti anatomici che definiscono la differenza sessuale, si conoscono i tratti distintivi dell'uno e dell'altro sesso, ma poi, per quel che riguarda il cervello, ed in particolare le sue funzioni più alte, tutto si fa più nebuloso. L'interpretazione che diamo ai risultati delle ricerche dipende anche dal tempo in cui viviamo e dal maggior grado di civilizzazione della società in cui cresciamo». Laura Boella, studiosa di Hannah Arendt a Edith Stein, le grandi pensatrici del ‘900, ha detto: «Grazie ai principi del secolo dei Lumi le donne hanno gradualmente migliorato la propria posizione rispetto al passato. Questo processo ha in parte distrutto il valore della differenza, nasciamo uguali come esseri umani, ma come maschi e femmine siamo diversi. Occorre imparare a guardare alla differenza come il contrario della disparità. Come un valore».
Lella Ravasi Bellocchio e una piccola perla, l'arte di Fellini e il modo in cui il modo di questo grande artista si svela alla psicanalisi, con il suo potenziale scisso tra il femminile e il materno. La Ravasi ne ha anche tratto un libro. Giusto così. Le tre relatrici, ed il relatore, sono stati premiati con la targa di Pulcheria dall'assessore Tarasconi.

Mauro Molinaroli

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