Sabato 2 Novembre 2013 - Libertà
La "moglie vedova" solo per ridere
Foltissimo pubblico per lo spettacolo della rassegna in vernacolo dedicata a Sperzagni
Applausi a I Soliti in scena al President per la Famiglia Piasinteina
piacenza - Al Teatro President, Pino Spiaggi, a nome della Famiglia Piasinteina, organizzatrice della Rassegna Dialettale, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e dell'Amministrazione Provinciale, ha presentato la Filodrammatica I Soliti di Podenzano, in scena ne Me mojer vedva, tre atti brillanti di A. Lucchini. La rassegna è dedicata questa stagione a Enrico Sperzagni, giornalista, fondatore della rivista "Cronache Padane", poeta, a sua volta attore e adattatore di testi in vernacolo. I Soliti sono davvero tali, guidati dall'infaticabile Gianni Sartori, capocomico a guida del gruppo da un quarantennio, attore, regista, adattatore del testo, confermati tutti nell'edizione ormai di repertorio, proposta e riproposta. Animano l'intreccio originale, la caratterista Cristina Guardiani, fedele Ida servente in casa Rambaldi, che male sopporta gli eventi, la moglie Raffaella, detta "Lella", resa con sussiego da Lucia Scaffardi, vedova del primo marito Fiffo Palazzi e Gianni Sartori, marito, vedovo a sua volta, flemmatico a subire in casa la presenza d'un busto con tanto di lumino perpetuo (continuamente spento per dispetto) del fu Fiffo. Poi i comprimari personaggi che arricchiscono e svelano l'intreccio delle passioni: l'amico medico dottor Ulisse (Lucio Veneziani), il padre del defunto Fiffo (Alfonso Groppi) con tanto di famiglia invadente appresso, la moglie Morena (Anna Rebecchi), la sorella del fu Adalgisa (Paola Cesena). Rivelatore, l'intervento del tassista Filopanti (Giorgio Bellocchi), dei trascorsi del dissipatore Fiffo (Pierluigi Taravella) d'una piccola impresa artigiana e dei sentimenti di amicizia delle rispettive famiglie. La presenza più che ingombrante del busto del fu, comporta un menage a tre davvero tragico se non fosse comico al tempo stesso. Il povero marito Nino è subissato dalle continue imposizioni di rispetto e di lutto al fu, non solo la presenza del busto in casa, in bella evidenza, ma continue devozioni, messe di suffragio, liturgie domestiche. Tanta devozione della moglie vedova, nasconde una tresca antica tra il defunto e la moglie rimpianta di Nino, confermata dal puntuale tassista, trasportatore degli amanti che furono. Finalmente il povero marito Nino trova la forza di ribellarsi alla situazione poco onorevole, di liberarsi della presenza degli intrusi e, sarebbe la catastrofe, se l'improvviso malore della "moglie vedova" non rivelasse l'attesa maternità. Hanno collaborato alla riuscita Ivana Scaffardi "in buca" e Mariuccia Terzoni al trucco. Prossimo appuntamento con I Amis ad Pontnur in A seina una duminca sira.
Gian Carlo Andreoli