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Mercoledì 6 Novembre 2013 - Libertà

Lavorare in carcere: esperienza utile, ma per pochi

Domani convegno in Fondazione con le esperienze delle sei cooperative piacentine che occupano detenuti delle Novate
Il garante Gromi: «Troppo poche le risorse stanziate e così negli ultimi anni il lavoro penitenziale è andato diminuendo»

"Lavorare stanca" sosteneva Pavese. Ma in carcere non si lavora mai abbastanza. Ecco perché il Comune di Piacenza, su proposta del garante per le persone private della libertà personale Romano Gromi, ha pensato di proporre alla cittadinanza un convegno intitolato appunto "Lavorare per una pena utile. Fare impresa con i detenuti". L'appuntamento è previsto per domani (giovedì) all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dalle 8.45 alle 13.30 ed è promosso in collaborazione con l'ente di via Sant'Eufemia, Acer Piacenza, Regione Emilia Romagna e Provincia di Piacenza: in pratica l'obiettivo è di presentare le esperienze delle sei cooperative piacentine che offrono lavoro ai detenuti delle Novate e di alcune realtà imprenditoriali che operano invece in Italia.
"Nel nostro Paese sono 1256 i detenuti che hanno un lavoro vero dentro il carcere" ha spiegato Romano Gromi durante la presentazione dell'iniziativa svoltasi ieri mattina in municipio alla presenza dell'assessore Giovanna Palladini e della dirigente comunale Elena Foletti, "1256 su un totale di 70 mila detenuti: stiamo parlando di una percentuale decisamente bassa, pari al due per cento".
Di questi 1256, 714 sono dipendenti da cooperative sociali, 206 da aziende private e 754 sono in semilibertà, mentre 524 svolgono un lavoro esterno: "Sono comunque troppo pochi" ha spiegato Gromi, "e fra l'altro il dato non accenna ad aumentare: negli ultimi anni anzi il lavoro penitenziale è andato diminuendo. Sono nettamente calati i detenuti che in carcere lavorano a causa delle risorse destinate alle realtà carcerarie e alle case circondariali che sono venute meno: non si tratta di un problema da poco perché la pena in cella di per sé risulta inutile e per nulla formativa, mentre il lavoro è fondamentale".
Ecco allora il significato del convegno che, dopo i saluti delle autorità, prevede la proiezione di un video con le testimonianze dei rappresentanti delle cooperative piacentine operanti con i detenuti e l'intervento della garante regionale dei detenuti Desi Bruno; a seguire sarà la presentazione delle esperienze delle cooperative A&I con il progetto "Air" a Milano "Giotto" di Padova, Ecosol con il progetto "Libera Mensa" a Torino e degli imprenditori di "Fare impresa in Dozza srl" di Bologna. La mattina si chiuderà con l'intervento del provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Pietro Buffa sul tema "Umanizzazione della pena e lavoro".
"L'idea per questo convegno ha preso avvio grazie all'interesse del consiglio comunale e in particolare della commissione consiliare 3" ha spiegato Gromi: a confermarlo è stata anche Palladini che ha evidenziato come "l'amministrazione e in special modo il consiglio comunale siano intervenuti più volte su questo argomento che riteniamo decisamente importante".

Betty Paraboschi

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