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Lunedì 11 Novembre 2013 - Libertà

Verdi e Wagner, quel rapporto musicale

Parte stasera con Dorsi la rassegna di incontri all'auditorium di via Sant'Eufemia

di ANNA ANSELMI
Il rapporto tra Giuseppe Verdi (1813-1901) e Richard Wagner (1813-1883), al di là di leggende e pregiudizi privi di reale fondamento storico. Nel bicentenario della nascita dei due grandi compositori, l'associazione Amici della lirica e la Fondazione di Piacenza e Vigevano promuovono il ciclo di conferenze-concerto su Verdi Wagner - Due geni opposti che si sono sempre ignorati, durante il quale verranno presi in esame gli aspetti che accomunano i due musicisti capaci, in modi diversi, di imprimere una svolta profondamente innovativa all'opera ottocentesca, in sintonia con le istanze del movimento romantico. Il rinnovamento coinvolgerà il mondo del melodramma dai punti di vista formale, scenico, strumentale.
Tutti gli appuntamenti si terranno all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, 12, con inizio alle ore 21 e l'intervento come relatore di Fabrizio Dorsi, direttore d'orchestra. La prima conferenza-concerto, stasera sarà dedicata agli Eroi romantici, con l'esecuzione di arie e duetti da: Lohengrin, Aida, Don Carlo, Ernani, I Lombardi alla prima crociata, la Traviata, nell'interpretazione di Tania Bussi, soprano, Stefania Maiardi, mezzosoprano, Dario Prola, tenore, e Milo Martani, pianoforte. Lohengrin fu la prima opera wagneriana rappresentata in Italia, al Teatro Comunale di Bologna, il 1° novembre 1871. A una replica assistette anche Verdi, impegnato in quel periodo nelle prove dell'Aida, che avrebbe debuttato a Il Cairo il 24 dicembre dello stesso anno. Il compositore bussetano annotò le sue osservazioni relative a Lohengrin su uno spartito conservato nella Villa di Sant'Agata. Quando seppe la notizia della morte del collega tedesco, Verdi scrisse all'editore Giulio Ricordi: «È una grande individualità che sparisce! Un nome che lascia un'impronta potentissima nella storia dell'Arte! La sua musica, per quanto lontana dal nostro sentimento fatta eccezione pel solo Lohengrin, è musica dove c'è vita, sangue e nervi; dunque è musica che ha diritto di restare».
Nel secondo incontro, martedì 26 novembre, l'attenzione si concentrerà interamente su Verdi, prendendo spunto dal terzetto Qual voluttà trascorrere, (dal terzo atto de I Lombardi alla prima crociata), ma verranno presi in esame anche arie da I Masnadieri e Luisa Miller. Quattro i cantanti impegnati: Angela Angeleddu, soprano, Filippo Giovagnorio, tenore, Andrea Comelli, basso, accompagnati al pianoforte da Elio Scaravella. Si concluderà lunedì 9 dicembre con un confronto ravvicinato tra Wagner, autore dei Wesendonk Lieder, e Verdi, del quale verranno proposte quattro arie. Sul palco: Adelisa Tabiandon, soprano, accompagnata al pianoforte da Gioele Muglialdo.

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