Domenica 3 Novembre 2013 - Libertà
I bambini imparano divertendosi
Nuovi metodi d'insegnamento al via
(v. p.) Durante la visita tra Roveleto e Pontenure, la ricercatrice inglese, oltre ad avere visitato i nuovi ambienti dell'Istituto resisi realizzabili anche grazie al contributo della Fondazione di Piacenza che investe con determinazione nel curriculum tecnologico della scuola, ha anche assistito ad una lezione di "cooperative learning". Si tratta di un nuovo metodo di insegnamento attraverso cui gli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, apprendono aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso acquisendo ciascuno un proprio ruolo e, allo stesso tempo, mettendosi in relazione con l'altro. La ricercatrice inglese ha poi partecipato ad una lezione di italiano nella nuova aula multimediale "Mondrian sulle pere". Infine, dopo un colloquio con il dirigente Daniele Barca e il vicario Angelo Bardini supportati dalla preziosa presenza della docente Giovanna Rosi impegnata nella traduzione bilingue, ha poi incontrato un gruppo di ragazzi nella sala iPuff. A loro ha chiesto quali sono le tecnologie che non hanno a scuola ma che hanno a casa e che vorrebbero avere nell'ambiente scolastico, cosa porterebbero all'estero della propria scuola e cosa invece vorrebbero avere all'interno della "scuola dei sogni". Con coraggio e sfidando la paura del dover parlare in inglese, i tredicenni hanno fatto sapere che la loro scuola ha già tanto, che i giochi elettronici devono rimanere confinati tra le mura domestiche, che porterebbero con sé gli iPad e i comodi cuscinoni dell'aula iPuff, ma che se potessero scegliere inserirebbero i tradizionali armadietti personali per ciascun studente, sullo stile americano, e un bar per poter fare colazione la mattina. «Immagino che qui in Italia - ha concluso Bannister - non tutte le scuole siano come questa, eppure dovrebbero esserlo. Ecco perché diventa importante diffondere il messaggio di un nuovo modo di fare scuola come voi state facendo, perché arrivi all'attenzione del ministero, che dovrebbe investire così che il vostro modello sia replicabile».