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Giovedì 7 Novembre 2013 - Libertà

Il settecentesco Palazzo Chiapponi riceve il Premio Gazzola per il restauro

Il progetto di recupero è firmato dall'architetto Pier Giorgio Armani

piacenza - All'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, lunedì 11 novembre alle ore 17.30 verrà consegnato il Premio Piero Gazzola per il restauro dei palazzi piacentini, promosso da: Fai (Fondo ambiente italiano), Associazione dimore storiche italiane e Associazione palazzi storici piacentini, con il patrocinio della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Vincitore di quest'ottava edizione è Palazzo Chiapponi in via Chiapponi, restaurato da Pier Giorgio Armani, intervenuto ieri mattina in Fondazione alla presentazione dell'appuntamento insieme al comitato scientifico che assegna il premio presieduto da Domenico Ferrari Cesena (Fai), e formato da: Anna Còccioli Mastroviti (Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza), Marco Horak (Associazione palazzi storici di Piacenza) e Carlo Emanuele Manfredi (Associazione dimore storiche italiane).
Ferrari Cesena ha anticipato come siano già allo studio iniziative per celebrare nel 2015 il decennale del riconoscimento intitolato al piacentino Piero Gazzola (1908 - 1979), che diede un importante contributo all'elaborazione teorica dei principi del restauro, applicandoli anche concretamente nel suo operato di Soprintendente di Verona, Mantova e Cremona, nonché di cofondatore e primo presidente dell'Icomos. La tipologia del palazzo di città cui si riferisce la denominazione del premio si è allargata a ville, castelli e chiese (la basilica di San Vincenzo oggi Sala dei Teatini), ossia in generale a beni architettonici restituiti alla fruizione grazie a restauri condotti in modo ritenuto esemplare.
L'esempio di Palazzo Chiapponi amplia ulteriormente la casistica, sia per le complicate vicende che ne hanno preceduto il recupero, sia perché per la prima volta viene assegnato a un condominio. L'edificio, il cui impianto settecentesco risale ai conti Chiapponi, pervenne poi ai conti Scotti di San Giorgio di Rezzanello, che lasciarono soprattutto nell'Ottocento il loro segno sull'imponente architettura, sviluppata per un intero isolato.
Armani ha ricordato ieri come nel 1995 si fosse cominciato a discutere del possibile restauro, «quando ancora il palazzo, in condizioni drammatiche di degrado e fatiscenza, era di proprietà comunale e si pensava a una destinazione come residenza per anziani, con una struttura socio-ricreativa aperta ai non residenti e ambulatori di primo supporto dell'Azienda Usl. Ottenuta nel 2000 l'approvazione della Soprintendenza, l'iter si arenò però nel 2004, fino a quando nel 2006 il Comune optò per la vendita e il palazzo venne acquistato dalla società Eagle, per realizzarvi alloggi e uffici».
Si rese necessario quindi un nuovo confronto con la Soprintendenza, con inizio effettivo dei lavori nel 2007 conclusi nel 2013. Nel frattempo le singole unità sono state vendute e il Premio Gazzola, che viene appunto attribuito ai proprietari degli edifici restaurati, questa volta andrà all'amministratore facente funzione e consisterà in una targa. Lunedì le fasi dell'intervento - che ha svelato nel secondo dei tre cortili un'architettura dipinta con effetto illusionistico - verranno illustrate dallo stesso Armani, da Anna Coccioli Mastroviti e dall'ex soprintendente Luciano Serchia, curatori della pubblicazione su Palazzo Chiapponi che verrà donata al pubblico. La prefazione è dell'attuale soprintendente, Giancarlo Borellini. Il Premio Piero Gazzola è sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dalla Banca di Piacenza, con il contributo di Fondazione Libertà, Croci Impresa Costruzioni e società Eagle.

Anna Anselmi

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