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Mercoledì 30 Ottobre 2013 - Libertà

"Colonna infame": storia di falsità e di violenza

piacenza - Manzoni la definì l'"orrenda vittoria dell'errore contro la verità". Il "fatto senza ragione fra uomini e uomini" è la Storia della colonna infame, romanzo inchiesta che è al centro della rassegna "Fame e sete di giustizia: "La storia della colonna infame" di Alessandro Manzoni" curata dal docente dell'università Cattolica Pierantonio Frare: qualche giorno fa a intervenire sull'opera occupandosi del tema della tortura è stata la docente della Cattolica Claudia Mazzucato che, insieme a Salvino Dattilo nel ruolo di lettore, ha offerto una lettura originale della Colonna infame.
«Non si tratta solamente di un'opera letteraria, ma anche di un trattato di diritto» ha spiegato la docente durante l'incontro svoltosi all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. «Rileggerla per me è stata un'autentica sorpresa per la straordinaria attualità che caratterizza il romanzo: Manzoni ha raccontato infatti una storia di falsità e di violenza prodotte dall'ingiustizia in nome di quella che oggi potremmo chiamare sicurezza». E' questa dunque "l'orrenda vittoria dell'errore contro la verità" da cui tuttavia, sosteneva il "gran lombardo", occorre ricavare "osservazioni più generali e utile insegnamento": ci ha pensato dunque Mazzucato stavolta che, partendo dalla rilettura del terzo capitolo della Storia della colonna infame ha evidenziato una serie di nodi tematici attorno ai quali la vicenda si sviluppa.
«Innanzitutto nell'opera troviamo la presenza forte dell'ignoranza e della falsità» ha spiegato la docente. «Ci sono una moltitudine accecata dall'insipienza e dei giudici che temono maggiormente di venire meno alle aspettative del popolo che di commettere un'ingiustizia. Ecco allora che la giustizia diventa violenza; la legalità viene stravolta».
Certo la realtà oggi non è così completamente cambiata: «Ancora oggi troviamo una violenza che passa attraverso l'autorità - ha confermato Mazzucato - e altrettanto si può dire dell'influenza esercitata dall'opinione pubblica. Pensiamo ad esempio alle cosiddette "leggi bandiera" che rassicurano la società ma non la rendono più sicura. Qui sta racchiusa l'attualità dell'opera manzoniana, nella consapevolezza che se la giustizia diventa violenza poi non si distingue dal crimine che vuole combattere».
Tornando invece alla rassegna, il prossimo appuntamento è in programma domani alle 18 all'auditorium della Fondazione, dove la docente Monica Bisi e l'attore Domenico Sannino presenteranno il quarto capitolo dell'opera su "Il capro espiatorio".

Betty Paraboschi

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