Giovedì 4 Marzo 2004 - Libertà
"Bisi", una scuola che aiutava gli "ultimi"
A oltre vent'anni dalla chiusura, un libro ricorda un'importante istituzione didattica
A oltre vent'anni dalla chiusura della Scuola speciale "Maria Bisi" è stato pubblicato un libro che ne ripercorre la nascita e l'attività. L'autrice, Stefanina Solari Campelli, è stata tra le insegnanti che ha vissuto in prima persona l'apertura (nel 1954 in via Neve) e gli anni di attività dell'istituto che si è occupato dell'educazione di ragazzi e ragazze disabili a Piacenza. Nelle pagine di "La scuola speciale Maria Bisi, un'insegnante racconta", pubblicato dalle grafiche Lama con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Stefanina Solari Campelli ripercorre quelli che sono stati i primi passi compiuti a livello locale nel campo dell'insegnamento ai giovani portatori di handicap, dall'apertura delle cosiddette classi differenziali a Montanaro di Carpaneto. Da quella esperienza si passò nel 1954 all'apertura in via Neve (dove adesso si trova la sede del Politecnico) di una scuola speciale per ragazzi disabili, che prendeva a modello istituti al tempo già operativi da anni su questo fronte.
L'istituto fu intitolato a Maria Bisi, insegnante di grandi capacità e molto amata presso l'Alberoni, sede del circolo didattico della scuola speciale. All'interno della "Maria Bisi" vennero quindi attivati sei corsi: al termine di ogni singolo anno scolastico, come spiega l'autrice nelle prime pagine del libro, non vi erano né bocciati né promossi, ma "solo il singolo giudizio pronto o non pronto". Una volta completato il ciclo dei 6 anni, i ragazzi che portavano a termine il percorso venivano inviati nelle scuole cosiddette "normali" per sostenere un esame di ammissione.
In questo modo, ricorda Stefanina Solari Campelli: "Sono stati recuperati tanti ragazzi e ragazze che poi si sono avviati al lavoro. Ora incontro qualcuno che mi riconosce e mi spiega tutto il suo cammino dopo la scuola. Di questi alcuni sono sposati e bene inseriti nel mondo del lavoro. Queste sono state le mie più grandi soddisfazioni".
L'opera pedagogica ed educativa portata avanti dai docenti della scuola speciale "Bisi" è stata particolarmente apprezzata, come ricorda il senatore Alberto Spigaroli nella prefazione del libro (che è in vendita presso la libreria Berti e nelle parrocchie di Sant'Antonino, San Paolo e Sant'Anna) e per molti piacentini, ancora adesso, il nome dell'istituto suscita antichi ricordi. E permette di riaprire il dibattito sull'educazione dei disabili. La scuola "Bisi" fu chiusa nel 1982 perché, come ricordano Spigaroli e la stessa autrice, le nuove idee pedagogiche ritenevano "ghettizzanti" istituti come la scuola speciale. Ma il sistema scolastico attuale non ha portato con sé i miglioramenti auspicati per gli studenti disabili, e le ultime pagine del libro sono dedicate dall'autrice al lancio di una propostache suona provocatoria: la riapertura di nuove classi differenziali a titolo sperimentale.
Paola Pinotti