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Mercoledì 2 Ottobre 2013 - Libertà

Tutti "Giù" per terra con Scimone-Sframeli

Stasera parte "L'altra scena" con la coppia siciliana al Filo
E in via S. Franca anteprima gastronomica con i "batarò"

PIACENZA - E festa sia. Oggi, con Giù della pluripremiata e richiestissima (soprattutto all'estero) compagnia siciliana Scimone e Sframeli, al Teatro Filodrammatici alle 21, si alza finalmente il sipario sulla terza edizione del Festival di teatro contemporaneo L'altra scena, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri, Comune e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Tecnoborgo, Cariparma, Iren Emilia e la collaborazione dell'associazione Amici del Teatro Gioco Vita.
Consiglio di stasera: non cenate a casa. Per l'apertura della rassegna, in via Santa Franca dalle 19, torna la ghiotta proposta conviviale realizzata in collaborazione con l'Associazione Amici di Roccapulzana. Tavoli, panche e forni a legna in strada, dentro ai quali i volontari prepareranno per tutto il pubblico il gustosissimo batarò tipico della Valtidone.
Sempre alle 19, al Teatro Gioia - il nuovo spazio di Teatro Gioco Vita in via Melchiorre Gioia 20, che ancora odora di legni e tessuti immacolati e proprio in occasione del Festival apre per la prima volta al pubblico - si terrà l'incontro Dietro il sipario: l'altra scena, a cura di Chiara Merli. L'illustrazione dei contenuti del cartellone del Festival avvierà un percorso di avvicinamento al teatro con l'intento di offrire agli spettatori di oggi e domani l'opportunità di fruire in modo consapevole dell'esperienza teatrale. Partecipazione gratuita, pensata soprattutto per le scuole superiori ma aperta a tutti.
A proposito, al "Gioia" si tornerà venerdì alle 21 per l'atteso debutto (in replica sabato, lunedì e martedì) della nuova produzione di Gioco Vita, Donna di Porto Pim, ballata per attore e ombre dal racconto omonimo di Antonio Tabucchi, con Tiziano Ferrari, regia di Frabrizio Montecchi.
Torniamo a Giù, testo originale di Spiro Scimone e regia di Francesco Sframeli, entrambi in scena insieme a Gianluca Cesale e Salvatore Arena, "affondati" nella scena surreale e sorprendente di Lino Fiorito (Premio Ubu 2012 per la miglior scenografia). Il Padre, che appartiene al mondo "di su", è assorto in un'interminabile rasatura. Il Figlio, Don Carlo e il Sagrestano, invece, per colpa del marciume che c'è "su", abitano il mondo "di giù": un water, rifugio rassicurante nella sua infima intimità. Il Figlio, una mattina, sbuca fuori per manifestare il proprio malessere contro un mondo sempre più saturo di egoismo e indifferenza. Il papà cerca di tirarlo fuori. Ma nel water ci sono anche Don Carlo, un prete scomodo, finito giù perché su non vuole più stare comodo, e il Sagrestano, che dopo tanti anni di soprusi e violenze, stanco di subire, trova nel water la forza e il coraggio di ribellarsi. Giù c'è anche il povero cristo di Ugo, che preferisce cantare sotto un ponte per non perdere la dignità. Giù ci sono tante persone che per difendere i valori umani e lottare contro il male che avanza aspettano il loro turno per tornare, di nuovo, su.
Giù, ultima opera della "ditta" messinese, è un dramma in equilibrio tra grottesco e comicità. Un invito indignato a rompere il silenzio, un urlo contro il marciume della nostra società che umilia la dignità e la libertà dell'individuo.

Paolo Schiavi

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