Domenica 6 Ottobre 2013 - Libertà
"Famiglia Piasinteina", i suoi 4 pilastri
Serata per i 60 anni dell'associazione e i "razdur" Carella, Bubba, Lommi e Rossi
Egidio Carella, Artemio Bubba, Giulio Lommi e Aldo Rossi ovvero i razdur della Famiglia Piasinteina, coloro che l'hanno fondata, sorretta, elevata e condotta per lungo tempo. Esattamente sessant'anni sono passati da quando un gruppo di piacentini, esponenti del fervore artistico locale, si sono ritrovati ed hanno stretto l'accordo che ha fatto nascere questa grande associazione apolitica che ha avuto il merito di mantenere vive e sane le tradizioni e i ricordi del nostro passato. Per festeggiare questi primi sessant'anni l'attuale presidente Danilo Anelli ha voluto ricordare i razdur dedicando loro una serata fatta di ricordi e immagini. Oltre ai meriti artistici sono state esaltate le qualità morali dei quattro razdur. I tre relatori, Anelli, Umberto Fava e Fausto Fiorentini, hanno raccontato i razdur con il cuore, attraverso ricordi personali e collettivi che li hanno fissati nella storia di Piacenza. «Tutto iniziò il 6 ottobre del 1953 all'albergo Gotico di piazza Cavalli - ha ricordato Anelli- per festeggiare i 60 anni dalla fondazione rendiamo onore a quelle figure che si sono tanto prodigate per la Famiglia Piasinteina e per la città. Ricorderemo il ruolo culturale che hanno avuto, ma soprattutto il senso di accoglienza e il calore che sono riusciti a costruire attorno a questa associazione». Fausto Fiorentini ha ricordato Carella e Bubba: «Raccontarvi chi era Carella è quasi un insulto, tutti noi conosciamo i suoi grandi meriti artistici, ma vorrei sottolineare un aspetto che credo non debba essere dimenticato. Carella, bravissimo poeta e attento conoscitore del dialetto, è riuscito a fotografare l'animo umano piacentino con grande profondità. Il suo sguardo è arrivato nei cortili e nei palazzi piacentini restituendo opere teatrali capaci di far divertire, ma sempre con un certo riguardo». La scomparsa di Carella fu un momento davvero tragico per l'associazione che seppe però riprendersi con la guida, seppur breve, di Bubba: «Credo sia doveroso dedicare un'intera serata alla famiglia Bubba per tutto quello che ha fatto per Piacenza- ha detto Fiorentini- La meccanizzazione dell'agricoltura piacentina nel Dopoguerra è stata introdotta proprio da loro». Umberto Fava ha raccontato, invece, Giulio Lommi razdur della Famiglia Piasinteina per ben 23 anni: «Quando ripenso a Giulio lo rivedo nella mia mente con l'immancabile sigaretta penzolante dalle labbra. Un uomo dinamico, sempre in movimento. Con l'associazione ha portato avanti un'intensa attività culturale, ha fatto venire a Piacenza nomi noti come Giulietta Masina e Indro Montanelli. Lommi era inoltre un segugio nello stanare talenti, era un uomo di teatro, interprete brillante, cantante, regista. Fu lui a riscoprire le opere del Faustini e ad indire il primo concorso letterario in ricordo di Giana Anguissola». Da ultimo, Anelli, ha ricordato il suo padre putativo, Aldo Rossi: «Si trovò a che fare con un periodo di grandi cambiamenti, ma seppe salvaguardare la Famiglia Piasinteina nel migliore dei modi. La sua guida fu sempre precisa e attenta. Rossi seppe mantenere l'associazione lontana dai partiti e vicina alla gente». Anelli ha infine esortato tutti coloro che sono in possesso di materiale fotografico e documentale riguardante l'associazione a portarlo in sede in via San Giovanni.
Nov.