Giovedì 4 Marzo 2004 - Libertà
Alla ricerca della voce più bella
Concorso Labò - Stasera al Municipale la finale curata dagli Amici della Lirica con la Toscanini. Quattordici finalisti, sette tenori, un solo italiano
E' l'ora del gran gala del "Labò". Stasera alle 21 al Municipale va in onda infatti la finalissima del prestigioso concorso lirico per voci nuove curato dagli Amici della Lirica con l'apporto della Fondazione Toscanini, la famiglia Labò, in collaborazione con Comune e Provincia, oltreché con il supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il concorso è giunto all'ottava edizione ed è dedicato al compianto tenore di Agazzino.
Gli oltre 100 iscritti si sono sfidati fino a ieri per stabilire, secondo il giudizio di una giuria di alto profilo capitanata da Katia Ricciarelli e comprendente il critico Giancarlo Landini, la direttrice delle attività liriche della Fondazione Toscanini Cristina Ferrari, Beatrice Bianco, direttirce artistica del Festival di Sassuolo e Alberto Paloscia, direttore del Teatro di Livorno, chi dovrà giocarsi stasera i primi tre posti che valgono, oltre a proposte di scritture per la "Toscanini", anche un bel gruzzoletto di euro.
Ottava edizione, si diceva. La serata, con la conduzione di Alessandro Bertolotti, vedrà l'accompagnamento dei cantanti da parte dell'Orchestra della Fondazione Toscanini diretta da Massimiliano Caldi (a fianco un'intervista alla "bacchetta" milanese). Concorso con una tradizione da sfatare. Il "Labò" infatti è sempre stato vinto da una donna. Nel '92, prima edizione, fu la lituana Jolanta Stanelyte ad aggiudicarsi la vittoria. Poi nel '93 la coreana Son Hyo Sook, nel '94 la giapponese Atsuko Kovahara, nel '95 la cinese Sun Xiu Wei, nel '96 la giapponese Oiwa Chico, nel '98 si impose finalmente un'italiana, Lucilla Tumino, prima che nel 2001 tornasse il dominio "giallo" con ben due coreane sul gradino più alto, Lee Hyun Sook e Haeng Jae Kim.
Anche quest'anno molti gli iscritti giunti dall'Estremo Oriente. E anche quest'anno dei 14 finalisti scelti ieri solo due sono europei, uno italiano. Ben sette i tenori in finale, , tre baritoni, tre soprani e un mezzosoprano.
"Ciascun finalista ha diritto a portare un suo brano scelto - conferma Caldi - così per noi è un lavoro quasi di improvvisazione per il poco tempo a disposizione per preparare il concerto conclusivo".
"Tanti concorrenti - osserva la presidente della commissione giudicatrice Katia Ricciarelli - hanno evidenziato un livello medio-alto di preparazione. Un bilancio sicuramente positivo per una manifestazione che ha superato tutti i confini. La massiccia presenza di orientali, rispetto a italiani ed europei, dice quanto in quei Paesi ci sia grande interesse per la nostra cultura musicale. E' comunque un segno di vitalità dell'opera lirica. Noi abbiamo effettuato la selezione in base alla valutazione dei meriti, vocali, musicali e interpretativi nel segno di quella che possiamo dire la "completezza artistica"".
Ieri erano 28 i giovani semifinalisti per l'ultima fase di selezione, prima dell'agognata
prova in pacoscenico. Mirko Quarello da Treviso era con Tiziana Scariga tra gli scampati alla prima severa selezione. "E' già una soddisfazione essere arrivati fin qui - hanno detto - Nessuna prevenzione verso gli amici di Corea, dotati e ben preparati, avversari temibilissimi. La musica è patrimonio di tutti, non ha senso invocare protezionismi anacronistici".
Ma ecco l'elenco dei finalisti. Baritoni: Gu Bon Gang e Park Joung Min (Corea), Gabriele Ribis (Italia). Tenori: Kang Chang Ryun, Lee Sang Jun, Park Sung Kyu, Chae Kwan Seok, Chae Shin Young, Choi Sung Soo, Hong Ji Hyoung (Corea). Mezzosoprani: Bai Yong Xin (Cina). Soprani: Choi Yun Jung e Lee Se-Jin (Corea), Olga Zhuravel (Ucraina).
g. c. a.