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Venerdì 11 Ottobre 2013 - Libertà

La Fondazione e il direttore licenziato, Fdi incalza sui titoli finiti a Lugano poi tornati

Ci sarebbe una richiesta di trasferimento titoli da alcuni istituti di credito alla banca svizzera Julius Baer all'origine del licenziamento del direttore della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Sbordi, o quantomeno ne sarebbe una concausa.
In un'interrogazione che Tommaso Foti ed Erika Opizzi (Fdi) hanno rivolto al sindaco si danno connotati precisi alle voci (v. Libertà del 5 ottobre) circolate intorno alle circostanze che avrebbero indotto il presidente dell'ente di via Sant'Eufemia, Francesco Scaravaggi, a sollevare Sbordi dall'incarico l'1 ottobre scorso. Nella sostanza, quella operazione di trasferimento titoli appartenenti alla Fondazione sarebbe stata disposta dal direttore carpendo la buona fede del presidente il quale difatti, a distanza di poche settimane, sarebbe intervenuto per annullarla. Ben diversa la versione di Sbordi che - ha fatto sapere il suo legale - nel rivendicare di avere agito con un'autorizzazione specifica di Scaravaggi, si prepara a impugnare davanti al giudice del lavoro il licenziamento per giusta causa.
Sin qui le indiscrezioni. Va precisato che Foti e Opizzi, nella loro interrogazione, chiedono al sindaco di appurare, tramite i rappresentanti del Comune in via Sant'Eufemia, «quali siano le ragioni del licenziamento del direttore della Fondazione, atteso che la motivazione non può essere ricondotta al trasferimento dei titoli in questione, atteso che risulta avvallata anche dal presidente».
Nel merito della specifica vicenda, l'interrogazione ricostruisce così: all'inizio di agosto «alcuni istituti di credito e di consulenza di private banking aventi in deposito titoli della Fondazione» hanno «ricevuto la richiesta, sottoscritta dal direttore generale e dal presidente di quest'ultima, di trasferire gli stessi presso la Julius Baer di Lugano, la più importante banca svizzera di pura gestione patrimoniale». «Detto trasferimento, avvenuto per via telematica, fa ritenere che alla Julius Baer fosse stato affidato l'incarico di valutare la possibilità di una "ristrutturazione" dei detti titoli», per un valore di «diverse decine di milioni di euro».
Alla fine di agosto «risulta agli interroganti essere stata inviata una nuova lettera», sempre firmata da direttore e presidente, «agli operatori che avevano trasferito i titoli con la quale si chiedeva di volere fare "rientrare" gli stessi», dopodiché via Sant'Eufemia la «comunicava agli istituti di credito e alle società finanziarie interessate che ogni operazione - in futuro richiesta - avrebbe dovuto recare la firma congiunta di due dei quattro amministratori della Fondazione specificatamente indicati (presidente, vicepresidente, un consigliere nominato dal Comune di Vigevano, altro consigliere della Fondazione) in luogo di quelle precedentemente autorizzate del presidente e del direttore generale».
Foti e Opizzi chiedono, perciò, al sindaco le ragioni di quel balletto di comandi e annulli di operazioni finanziarie intercorsi nel mese di agosto.

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