Sabato 12 Ottobre 2013 - Libertà
«A piedi a Santiago con Paolo nel cuore ho ritrovato la speranza contro la mafia»
In Fondazione la testimonianza di Salvatore, fratello del giudice Borsellino
C'è un po' di emozione, quel 23 maggio di 21 anni fa è una macchia difficile da cancellare; fu un periodo maledettamente tragico, per la nostra democrazia. La mafia alzò il tiro, ammazzò il giudice Falcone in quella primavera e pochi mesi più tardi, il 19 luglio, Paolo Borsellino. Ieri sera, in Fondazione, sentire il fratello Salvatore che tira fuori storie e storiacce di un'Italia per male, porta a galla i ricordi di chi in quei mesi terribili non solo per la Sicilia, ma per l'intero Paese, c'era. Sa colpire al cuore Salvatore Borsellino, parla ai giovani che gremiscono l'auditorium: «Sono ingegnere - dice - me ne andai da Palermo convinto di salvare la mia famiglia, me stesso, ma la morte di Paolo mi ha fatto capire gli errori commessi. Da quel 19 luglio andai per cinque anni a parlare a tanta gente in varie zone d'Italia. Mi rivolgevo - durante gli incontri - soprattutto ai giovani, poi mi accorsi che non aveva senso lottare, tutto stava tornandoc ome prima, anzi mafia e ‘ndrangheta estendevano il loro potere anche al Nord. Mi rinchiusi in me stesso e solo, in un lungo viaggio a piedi a Santiago di Compostela con l'ombra di mio fratello sul cuore ritrovai la speranza e l'amore».
La serata prevede la presentazione di un libro "Dove eravamo, vent'anni dopo Capaci e via D'Amelio" (Caracò Editore), venti testimonianze raccolte dal curatore Massimiliano Perna, presente ieri nell'ambito dell'iniziativa "Testimoni in movimento. La Resistenza dell'antimafia sociale", promossa dall'associazione "100x100 in Movimento", dal Movimento delle Agende Rosse di Salvatore Borsellino e dal Teatro Trieste 34, in collaborazione con Comune e Provincia. Insieme a Perna e a Borsellino, è il sovrintendente della Polizia di Stato noto come I. M. D., scrittore e presidente di "100x100", il direttore di Telejato Pino Maniaci, i giornalisti Salvo Ognibene e Alessandro gallo, l'attore e regista Giulio Cavalli dovrebbe essere tra i relatori, ma è stato nuovamente minacciato dalla ‘ndrangheta per i suoi spettacoli di denuncia, al suo posto c'è un cartello che racconta l'episodio. Conduce, e lo fa bene, ma soprattutto con il cuore Giorgio Lambri, capocronista di Libertà. Introduce l'assessore comunale alla Legalità Paola Beltrani, mentre in video conferenza interviene il collaboratore di giustizia, Luigi Bonaventura. C'è anche un brano, "Vela gialla" di Eliana Cruz, ma ci sono soprattutto tanti ragazzi che non hanno perduto la speranza e che vogliono capire.
Mauro Molinaroli