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Sabato 12 Ottobre 2013 - Libertà

Beni culturali della diocesi: completata la catalogazione

Piacenza e Bobbio sono tra le prime in Italia a portare a termine il progetto. L'auspicio del vescovo Ambrosio: «Custodirli con cura»

piacenza - Con il completamento della catalogazione dei beni artistici e del censimento dei beni architettonici la diocesi di Piacenza-Bobbio è entrata nel novero delle diocesi italiane che hanno terminato il progetto di inventariazione promosso dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) fin dal 1996. Intervenendo ieri, nella Sala degli Affreschi del Palazzo Vescovile, monsignor Stefano Russo, direttore dell'Ufficio nazionale per i beni ecclesiastici della Cei, ha ricordato come a tutt'oggi, su 225 diocesi italiane, 216 abbiano avviato i lavori e, di queste, 99 siano giunte alla conclusione, che richiederà comunque periodici aggiornamenti.
Per la nostra diocesi si è trattato di un impegno complesso, realizzato con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Banca di Piacenza, ma svolto nella convizione della sua utilità e della sua necessità, come emerso dalle relazioni che si sono susseguite ieri nell'ambito del convegno "Censimento del patrimonio artistico e architettonico della diocesi di Piacenza-Bobbio. La conoscenza come fase propedeutica alla gestione dei beni culturali", organizzato dall'Ufficio diocesano beni culturali e coordinato dal suo direttore emerito, mons. Domenico Ponzini.
In apertura, il vescovo Ambrosio ha sottolineato come il patrimonio culturale ecclesiastico sia espressione della fede e strumento attraverso il quale purificare lo sguardo per riuscire a trovare quelle risorse, a cominciare dalla mente e dallo spirito, indispensabili per uscire dalla crisi che ci attanaglia. Quindi l'auspicio che il convegno «ci aiuti a custodire con cura ciò che la tradizione ci ha consegnato». Un patrimonio al servizio sia della pastorale sia della cultura. Mons. Gianluigi Nuvoli, delegato regionale della Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna, ha spiegato come in regione manchino all'appello 511 parrocchie su 2.801 per la catalogazione dei beni mobili, anche a causa dei problemi a Reggio e Modena dovuti al terremoto. Sul fronte architettonico, invece, si ha a disposizione soltanto un elenco completo delle chiese; al censimento hanno aderito 5 diocesi su 15.
Nicoletta Agazzi, della Soprintendenza per i beni storico-artistici di Parma e Piacenza, ha messo in luce l'importanza di formare una rete tra le diverse istituzioni e il valore della schedatura, fonte preliminare per gli studi specialistici e per il restauro, nonché per la tutela più in generale dei beni funzionanti non museificati, a rischio maggiore di danneggiamenti e dispersioni. L'ufficio catalogo della Soprinendenza, rappresentato da Cristina Quagliotti, dispone di oltre 20.000 schede, che sono state messe a disposizione della diocesi.
A portare i saluti del sindaco di Piacenza e dell'assessore alla cultura è stata la dirigente Antonella Gigli. Il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Francesco Scaravaggi, ha rimarcato come il patrimonio culturale sia fondante per la nostra identità. Felice Omati, vicepresidente della Banca di Piacenza, ha accennato anche alle ricadute sul turismo.

Anna Anselmi

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