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Domenica 13 Ottobre 2013 - Libertà

Si lavora di meno ma si muore di più
A Piacenza picco di tragedie bianche

Galvani (Anmil): «Siamo passati da 4 a 9 vittime in presenza di un aumento della cassa integrazione». Quattrocento in meno gli infortuni denunciati all'Inail: siamo a quota 5mila

Piacenza - Lavorare costa fatica. Ma spesso anche la vita. E così Piacenza nel 2012 ha pianto 9 lavoratori morti mentre svolgevano la loro attività rispetto ai 4 del 2011. Certo, gli infortuni denunciati all'Inail sono diminuiti: 5.048 quelli dell'anno scorso rispetto ai 5.442 di quello precedente con un calo del 7,3 per cento che ha interessato soprattutto i lavoratori uomini.
Ma non basta: l'allarme è partito chiaro e forte ieri nel corso della 63esima Giornata Internazionale per ricordare le vittime sul lavoro promossa dall'Anmil, durante la quale c'è stato tempo per ricordare, ma anche per denunciare senza remore una sicurezza che ancora nei luoghi di lavoro non è così scontata.
A confermarlo sono i dati: «In Italia gli infortuni sul lavoro sono calati dell'8,9 per cento ma come provincia abbiamo registrato un aumento significativo dei casi di morte bianca» ha spiegato Galvani a margine della tavola rotonda che si è svolta a Palazzo Galli a conclusione della mattinata e alla quale hanno partecipato anche il neodirigente dell'Inail di Piacenza Gianluca Napoletano, il sindaco Paolo Dosi, l'assessore Pier Paolo Gallini e i rappresentanti della prefettura e della questura, «rispetto al 2011 c'è stato più di un raddoppio: gli infortuni mortali sono passati da 4 a 9. Si tratta di un dato ulteriormente aggravato dal fatto che dal 2008 al 2011 avevamo registrato un calo, passando da 12 a 4 casi di morti bianche. Mentre per altre province come Modena l'aumento è da imputare al terremoto, per Piacenza non ci sono scuse: fra l'altro questo incremento si attesta pur in presenza di un aumento di 150 mila ore di cassa integrazione che nel 2012 si è attestata a quota 6 milioni di ore. È chiaro che parlare di sicurezza sul lavoro appare sempre più importante e necessario ancora oggi, a distanza di 70 anni dalla fondazione dell'Anmil: quello che chiediamo ora all'amministrazione è di non tagliare sulla sicurezza dei cittadini e di mantenere lo stesso livello del sistema sociale».
Ma se per quanto riguarda le morti bianche alla nostra città spetta la maglia nera, almeno sugli infortuni il calo c'è stato: «5.048 sono quelli denunciati all'Inail nel 2012» ha confermato Napoletano, «in particolare un calo significativo lo hanno registrato gli infortuni che hanno interessato i lavoratori stranieri: si è passati da 1.543 casi nel 2011 a 1.341 nel 2012, con una diminuzione del 13,9 per cento, mentre per quelli stradali il calo si è attestato al 7 per cento. Da notare infine è che l'80 per cento di questi episodi si verifica nelle aziende più piccole e nel settore artigiano dove le risorse a disposizione sono nettamente inferiori».

Betty Paraboschi

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