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Domenica 13 Ottobre 2013 - Libertà

Con Mazzanti un altisonante omaggio a Verdi

"Antichi organi": la virtuosa musicista protagonista applaudita a Pontedellolio

piacenza - Tra i meriti della rassegna Antichi organi - Un patrimonio da salvare c'è quello di invitare, di anno in anno, a una sorta di pellegrinaggio nelle chiese del Piacentino per imparare a riconoscere le diversissime personalità di ciascuno strumento, di cui nell'Ottocento anche piccoli paesi sentivano la necessità di dotarsi, quasi in una gara per disporre ai fini liturgici di organi capaci, con le loro sublimi voci, di contribuire a elevare lo spirito. Così la tappa nella parrocchiale di Pontedellolio ha permesso ai numerosi intervenuti di apprezzare le qualità dell'organo costruito da Antonio Sangalli nel 1859, l'anno in cui al Teatro Apollo di Roma debuttava Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi. E in un'epoca appassionata in modo quasi fanatico di melodramma, gli organi nelle chiese furono anche uno dei tramiti di diffusione della musica del Cigno di Busseto, nelle trascrizioni effettuate da organisti quali Francesco Almasio, del quale a Pontedellolio si è ascoltato l'adattamento dell'Ouverture de La forza del destino, o Carlo Fumagalli, del quale è stata eseguita l'Elevazione dalla Messa solenne tratta da opere del celebre Verdi, ispirata alla Traviata.
Alla tastiera l'applaudita concertista bolognese Alessandra Mazzanti, che ha fornito una prova di poderosa energia, in grado di far risaltare la ricchezza di suoni dell'organo Sangalli, il più grandioso - ha spiegato la direttrice artistica della rassegna, Giuseppina Perotti - dei tre strumenti costruiti dall'organaro bergamasco nella nostra provincia (gli altri due sono nelle chiese di Sant'Anna in città e di Ziano). L'esecuzione di Mazzanti ha messo in risalto proprio la gamma timbrica del Sangalli di Pontedellolio, nelle sue potenzialità sonore, che spaziano dalle trombe al corno inglese, dal rollante (che ricorda i timpani di un'orchestra) ai flauti eccezionalmente presenti in ottava bassi e soprani, con l'aggiunta delle bombarde nei pedali che ben si amalgamano al ripieno. Mazzanti ha proposto brani noti, come la Sinfonia per organo di Ferdinando Provesi, il maestro di Giuseppe Verdi tanto ricordato in queste manifestazioni del bicentenario della nascita del geniale compositore, e rari, quali il Concerto per organo senza strumenti in Re maggiore di G. Ridolfi e il Ronde Turque (da Trois esquisses musicales) di Georges Bizet. A evidenziare il carattere del Sangalli pontolliese ha provveduto anche il Boléro de concert Op. 166 di Louis James Alfred Lefébure-Wely, che può essere considerato il corrispettivo in terra francese dell'attività da noi svolta da Fumagalli o padre Davide da Bergamo. La serata si era aperta con l'apporto molto gradito del Coro Montenero diretto da Mario Azzali, le cui voci hanno intonato, tra gli altri brani, La Vergine degli angeli dalla Forza del destino, quale ulteriore tributo a Verdi, che la rassegna omaggia ogni volta. Ancora nel segno del maestro del melodramma il bis, con Mazzanti che si è esibita nella trascinante Ouverture da La forza del destino. Antichi organi, giunta alla 26ª edizione, è patrocinata dalla Provincia e dal comitato nazionale del bicentenario verdiano, con il sostegno di: Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza e autostrade Centropadane. La segreteria organizzativa è a cura dell'associazione Progetto musica, presieduta da Pietro Tagliaferri.

A. A.

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