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Martedì 15 Ottobre 2013 - Libertà

Fondazione, i titoli "rientrati"
Scaravaggi: «Nessun danno»

Confermato il licenziamento del direttore: «E' venuta meno la fiducia»
Ed è stato già nominato un sostituto: il commercialista Marco Mezzadri

La cosa più importante per Francesco Scaravaggi, presidente di una Fondazione "sorvegliata speciale" in questi giorni è la seguente: «La Fondazione di Piacenza e Vigevano non ha avuto nessun danno, non ha perso un euro e non ha perso un filo della sua reputazione». Fine.
E questa rassicurazione è stata fornita ieri al consiglio generale riunito proprio per discutere del "corto circuito" che ha portato al licenziamento per giusta causa del direttore Massimo Sbordi, il quale pare intenzionato a contestarlo a meno che non si arrivi a un accordo. Nel frattempo e in modo unitario il Cda ha già scelto fra una rosa di nomi il suo sostituto, si tratta di Marco Mezzadri, commercialista e per sei anni già nel consiglio sindacale della Fondazione: «di cui conosce bene i meccanismi» afferma Scaravaggi nel darne notizia. Una decisione necessaria a superare il fermo di un mese mentre le richieste di erogazioni «scalpitano».
Sulla vicenda nel suo complesso è nato un certo clamore. Anche se nel merito delle polemiche il presidente non intende entrare: «Ma con il mio consiglio generale ho chiarito tutti i punti, uno ad uno». Materia troppo delicata da dare in pasto a una platea più vasta, vista la piega privata del licenziamento.
Tuttavia dal fronte politico, dalle voci che si sono rincorse ufficiosamente, dall'interrogazione del consigliere Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) e dalle sue comunicazioni consiliari, da un intervento diffuso ieri dal Nuovo Psi, ebbene da tutto questo si evince che il punto-chiave riguarda il trasferimento di titoli del patrimonio della Fondazione in un istituto di credito in Svizzera ("Julios Baer"), pare per essere valutati, nonché la rapida revoca dell'operazione stessa, seguita dal rientro dei titoli a stretto giro di posta e senza che fossero stati nel frattempo utilizzati in modo non controllato, perché i titoli sono pur sempre un valore, da qui l'insistenza sulla «reputazione» non scalfita da parte di Scaravaggi.
In una lettera inviata due giorni fa dall'ormai ex direttore Massimo Sbordi a tutti i consiglieri per spiegare la propria posizione viene detta la ragione, dal suo punto di vista, di questo accordo con una banca internazionale fatto per: «Smobilizzare il portafoglio senza penalizzazioni rendendo il patrimonio facilmente plasmabile a fronte di scenari di mercato variabili ed evitare il rischio di dover limitare l'attività erogativa». Sbordi dice di aver dato il via all'operazione con «autorizzazione scritta» del presidente.
Ma di questi aspetti Scaravaggi ha riferito solo al consiglio «che ha avuto toni pacati» commenta. Del resto è lo stesso aggettivo usato dal professor Lucio Rossi (consigliere) mentre si allontanava dall'istituto di via Sant'Eufemia a lavori terminati.
Scaravaggi fa sapere di aver cercato molte volte il direttore senza poterlo trovare negli ultimi giorni. E poi spiega: «Il consiglio di amministrazione si è trovato, in modo unanime, a dover arrivare al licenziamento del direttore perché è venuta a mancare la fiducia nei suoi confronti e poiché un ente vive sulla fiducia dei suoi funzionari, se questa non c'è, non c'è più "amore. Il licenziamento trova motivo in una autotutela della Fondazione». Una decisione presa non a cuor leggero e «dopo profondo travaglio - conclude il presidente - e discussioni durate più di un consiglio, ma ci siamo trovati di fronte a un provvedimento che il direttore ha preso e che non era stato indirizzato e approvato in consiglio di amministrazione, il quale ha dato un altro indirizzo».

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

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