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Martedì 15 Ottobre 2013 - Libertà

Riflessioni sul bisogno di tessere relazioni

Domani sera al "Filo" due performance sperimentali per il festival "L'altra scena"

di PAOLO SCHIAVI
Due performance dal carattere fortemente sperimentale. Due brani, in un'unica serata, per esplorare il rapporto tra corpo ed immagine proiettata attraverso altrettante riflessioni sull'essere umano e sul suo bisogno di tessere relazioni. La contaminazione tra i linguaggi del video e della performance teatrale sarà dunque assoluta protagonista domani alle 21 al Teatro Filodrammatici, dove si consumerà il penultimo appuntamento con il cartellone del festival di teatro contemporaneo L'altra scena proposto da Teatro Gioco Vita, che si chiuderà poi venerdì, sempre al "Filo", con un gran finale: l'atteso ritorno di Babilonia Teatri, la caustica compagnia veneta di cui due anni fa abbiamo applaudito il travolgente Made in Italy, stavolta in scena con l'apocalittico The end.
Domani approdano invece in città due coreografi emergenti della nuova scena marchigiana: Mara Cassiani con L'uomo perfetto e Davide Calvaresi, della compagnia 7-8 Chili, con Hand Play, entrambi prodotti da InTeatro in collaborazione con Amat. Sarà una serata particolare, proposta da Gioco Vita con Emilia Romagna Teatro Fondazione nell'ambito di "Teatri del Tempo Presente", un progetto interregionale di coproduzione e circuitazione di spettacoli per la promozione della scena teatrale contemporanea under-35 in Italia.
L'uomo perfetto, su ideazione, coreografia e regia video della Cassiani, in scena con Francesco Vecchi, Egidio Egidi, Roberta Mattei e Alessandra Giampaoli come interprete alla videocamera, si ispira, rielaborandolo, all'omonimo cortometraggio del danese Jorgen Leth, Det perfekte Menneske, e alle sue variazioni successivamente elaborate da Leth e Lars Von Trier. In scena, un set televisivo: una voce fuori campo e immagini in presa diretta ci descriveranno l'essere umano "perfetto", osservato nella sua funzionalità e nel suo esistere per capire che cosa sia effettivamente in rapporto alla commedia dell'umanità.
Hand Play, ideazione e coreografia di Davide Calvaresi, in scena con Giulia Caprotti e Valeria Colonnella nel ruolo dell'"osservatrice", è invece la tappa finale di un "trittico" visivo elaborato da 7-8 chili come riflessione sulla dimensione relazionale tra uomo e donna. Idea centrale del lavoro, il dialogo tra una figura in scena e la proiezione di una mano gigante: un dialogo tra due mondi, due visioni e due personaggi che interagiscono a due dimensioni. Un gioco di immagini, visibile solo attraverso una proiezione video, che intende svelare le crudeli dinamiche del rapporto di coppia.

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