Sabato 19 Ottobre 2013 - Libertà
«Non frenate la curiosità dei bimbi»
L'esperto Fiorin: quattro regole per valorizzarli come persone
Quali sono i sentieri che possono unire due mondi sempre più chiusi su se stessi come quello della famiglia e della scuola? A rispondere Italo Fiorin, professore alla Lumsa di Roma, direttore della Scuola Italiana moderna e primo relatore della quarta edizione della scuola Genitori organizzata dal Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti del pedagogista piacentino Daniele Novara. «La scuola e la famiglia sono gli strumenti necessari a valorizzare il bambino come persona - ha detto Fiorin- entrambi devono trovare uno spazio condiviso e mettere a fuoco gli aspetti su cui collaborare».
Il relatore, in particolare, ha evidenziato quattro aspetti. Il primo è l'accoglienza incondizionata: «Ancora prima delle regole e delle attese è necessario riconoscere e accettare la persona per come si presenta. I genitori devono lasciare al bambino degli spazi tali per cui riesca a sviluppare i suoi sogni e i suoi talenti anche se in contrasto con le loro aspettative. La scuola, in questo senso, tende spesso a ripagare l'alunno che ripete le cose dette dall'insegnante. La cosa giusta sarebbe invece tagliare via, poco a poco, il cordone ombelicale».
Il secondo aspetto, in stretta relazione con il primo, è quello dell'autonomia: «L'autonomia deve essere favorita sia dalla famiglia quanto dalla scuola. Entrambi questi mondi tendono a instaurare con il bambino un rapporto di tipo assistenziale. I genitori, per mancanza di tempo o per evitare conflitti, faciliteranno il bambino in tutto. La scuola non mette l'alunno di fronte a un livello di difficoltà sostenibile, ma gli preparerà compiti facili, poco significativi e per niente stimolanti».
Il terzo aspetto riguarda lo stare bene insieme: «Il bambino deve imparare a vivere nella società e a cooperare. Tante volte i ragazzi che disturbano di più in classe fanno tutto questo perché vogliono attirare l'attenzione. Non sapendo come rendersi presenti, lo fanno in modo eclatante. La scuola dovrebbe mettere gli alunni in condizione di collaborare e di confrontarsi mentre la famiglia dovrebbe favorire l'incontro fra coetanei. Spesso i bambini sono contornati solamente da adulti: genitori, nonni e zii».
Quarto aspetto, ma non ultimo, è quello della curiosità: «E' fondamentale educare il bambino alla curiosità. Il bambino nasce curioso e con la meraviglia dell'esplorazione, ma viene progressivamente limitato in questa sua inclinazione naturale dagli adulti che gli dicono non fare questo e non toccare quello. La scuola in questo senso deve adottare strategie didattiche di tipo esplorativo, l'alunno apprende attraverso il suo personale lavoro».
La quarta edizione della scuola Genitori è stata aperta dal pedagogista Daniele Novara che ha ringraziato Elisa Mendola, coordinatrice e anima del progetto, e che ha ricordato come la scuola Genitori sia cresciuta e si sia diffusa in varie parti d'Italia. Il prossimo appuntamento si svolgerà sempre alla Fondazione di Piacenza e Vigevano il 22 novembre con Paolo Ragusa.
Nicoletta Novara