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Martedì 22 Ottobre 2013 - Libertà

Matematica disciplina noiosa, pedante, prettamente scolastica? Giammai! Soprattutto dopo aver assistito a "Matematica al cinema", seconda conferenza tenuta da Silvia Bertoluzza de "I mercoledì della scienza", prima parte dell'edizione 2013-14 incentrata su "La matematica e la vita quotidiana"

Matematica disciplina noiosa, pedante, prettamente scolastica? Giammai! Soprattutto dopo aver assistito a "Matematica al cinema", seconda conferenza tenuta da Silvia Bertoluzza de "I mercoledì della scienza", prima parte dell'edizione 2013-14 incentrata su "La matematica e la vita quotidiana". Organizzati dall'associazione "Amici del liceo Respighi" e dal "Dipartimento di matematica e fisica" del medesimo liceo e sostenuti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, i "Mercoledì" propongono sempre argomenti avvincenti e comprensibilissimi anche per il grande pubblico.
Silvia Bertoluzza - nel quasi colmo auditorium della Fondazione in via S. Eufemia 13 - ha infatti approfondito un aspetto attualissimo della matematica relativo allo spettacolo e all'intrattenimento. Tutto nacque nel febbraio scorso quando fu attribuito un "Technical Achievement Award" - dalla stampa detto "Oscar tecnologico" - a Theodore Kim, Nils Thuerey e Doug James coordinati da Markus Gross. Questo Oscar coronava l'attività di quei solerti ricercatori che avevano elaborato "Wavelet turbolence". Si tratta di un raffinatissimo software «concepito - ha sottolineato la relatrice - per studi al computer e simulazioni della "turbolenza con piccole onde" da utilizzare nella realizzazione di pellicole. Questo programma offre anche la possibilità di comprimere immagini in formato jpg ed è uno dei migliori sintetizzatori di turbolenza in circolazione». Tra i film più famosi che hanno usufruito di questi effetti speciali ci sono "Mostri contro alieni", "Alice nel paese delle meraviglie", "Avatar", "Sherlock Holmes", "Hugo Cabret" e altri. Quindi, ha proseguito Bertoluzza, «non dimentichiamo che quando si simulano i fluidi attraverso complicate equazioni matematiche dette di "Navier-Stokes" o, per esempio, si studia il flusso del sangue nelle vene o la turbolenza intorno alla ali di un aereo c'entrano sempre i medesimi principi matematici».

Fabio Bianchi

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