Martedì 2 Marzo 2004 - Libertà
Ricciarelli: saremo severissimi
Concorso Labò - Giuria al lavoro sotto la direzione di Katia, via alle selezioni al Municipale. "Siamo qui perché vogliamo individuare voci nuove"
Nella grande Sala degli Scenografi del Municipale sono iniziate ieri le audizioni per il "Concorso Flaviano Labò". Istituito per iniziativa degli Amici della Lirica e della famiglia Labò, il Premio conta da quest'anno il sostegno organizzativo della Fondazione Toscanini. Oltre 120 iscritti, provenienti da ogni parte del mondo, si confrontano per la selezione finale che si terrà di fronte al pubblico del Municipale giovedì sera alle 21.
Il gruppo più numeroso è quello coreano, poi gli italiani, e rappresentanti di Messico, Spagna, Giappone, Russia, Ucraina, Francia e Svizzera. Al tavolo della giuria la presidente Katia Ricciarelli raccomanda i criteri generali per l'esecuzione ai maestri accompagnatori Vito Lombardi ed Elio Scaravella.
"Devo essere coerentemente severa - dice Katia Ricciarelli - di fronte a un numero così importante di partecipanti. Non siamo qui per dare diplomi, ma per individuare possibili interpreti del teatro lirico, voci nuove meritevoli. Non giudichiamo solo quello che si sente in una prova di canto, ma valutiamo piuttosto le potenzialità di ciascuno per una probabile carriera artistica".
Cristina Ferrari, direttrice delle attività liriche della Fondazione Toscanini, precisa che i tre premi in palio di cui il primo messo a disposizione della famiglia Labò, sono finalizzati a consentire ai più meritevoli di perfezionare la loro preparazione. "E' per la Fondazione Toscanini - dice Cristina Ferrari - un'occasione importante questa per individuare giovani talenti da inserire nelle prossime produzioni operistiche".
Giancarlo Landini, critico del mensile L'Opera, conta pluriennale esperienza in commissioni giudicanti. "E' una responsabilità che affronto con serenità. Mi rendo conto di quanta aspettativa siano portatori giovani e meno giovani aspiranti cantanti lirici. L'esperienza mi porta a favorire giovani magari più grezzi in quanto a preparazione, ma con più possibilità di crescita. Non si deve mirare all'eccezionale, interessa piuttosto individuare elementi validi da far crescere.
Corelli - dice il critico Landini - cercava il suo erede. Mi accontento di arrivare a un buon 10% di finalisti bravi".
Beatrice Bianco è direttore artistico
del Festival di
Sassuolo, giunto alla 5ª edizione. E' coordinatrice del corso di formazione Voci Nuove per la Fondazione Toscanini. "Mi aspetto da questo concorso elementi da immettere nel nostro corso di formazione che si completa con la produzione di un'opera. Per il corso di quest'anno sarà Isabeau".
Sorteggiata una lettera, come si usa, si presenta per primo Kim Shin Jae (coreano, classe 1972, basso, per interpretare Lacerato spirito da Simon Boccanegra. Alla fine della prova il giovane basso è sereno. Da quattro anni a Milano per gli studi di perfezionamento, è già stato finalista in un precedente concorso. "Ero molto emozionato - dice - ho aspettato tanto questo momento. Mi pare di aver fatto bene secondo le mie possibilità".
Tiziana Scaciga della Silva da Milano e Marco Voleri da Livorno, rispettivamente soprano e tenore, sono decisamente in minoranza rispetto alla massiccia presenza straniera. "Sono troppi - lamentano - si accaparrano i maestri migliori e fanno pure lievitare i costi per le lezioni". Olga Zhuralev è ucraina. Si è aggiudicata il 2° premio a Budrio ed è stata finalista a Porto Recanati. Aspira a un ottimo finale e a interpretare prossimamente il ruolo di Tosca. Anna Makarenko arriva direttamente da Mosca. Ha studiato al Conservatorio di Nuova Sibirsk. "Ho saputo del concorso a mezzo Internet e così sono venuta per cantare Voi lo sapete o mamma da Cavalleria, ma il mio personaggio preferito è Carmen che spero di poter interpretare presto".
Oggi altre audizioni. E altre emozioni.
Giancarlo Andreoli