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Martedì 22 Ottobre 2013 - Libertà

Il clima di paura nella Milano del '600

Pierantonio Frare ha dato il via al ciclo di incontri su Manzoni

piacenza - "L'untore! Dagli! Dagli! Dagli all'untore! ". Così Manzoni, con il grido terrorizzato di una donna che apostrofa Renzo Tramaglino come "untore", ritrae il clima di sospetto e di paura della Milano di inizio Seicento nei Promessi sposi. L'avvenimento, che si conclude con la fuga del protagonista e la salvezza nel lazzaretto, è raccontato nel 34° capitolo dell'opera più nota di Manzoni. Ma ce n'è anche un'altra che il romanziere milanese scrive sul tema a corollario dei Promessi sposi: è la Storia della colonna infame, finita sotto i riflettori grazie al nuovo ciclo di incontri, intitolati "Fame e sete di giustizia: La storia della colonna infame di Alessandro Manzoni" e curati dal docente dell'Università Cattolica Pierantonio Frare, che l'altro pomeriggio ha preso il via con un primo appuntamento intitolato "La caccia all'untore".
Nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano Frare ha presentato l'introduzione e il primo capitolo del romanzo-inchiesta di Manzoni che parte proprio dalla colonna fatta erigere sui resti della casa distrutta di uno dei sedicenti untori e definita infame perché costruita in memoria di un reato tanto odioso: «La vicenda di Renzo può essere compresa completamente solo da chi legga La storia della colonna infame perché vi troviamo fondamentalmente la medesima vicenda - ha spiegato Frare -, solo che nei Promessi sposi il narratore decide di salvare il suo protagonista dalla caccia all'untore, mentre nella Colonna infame si comprende come la stessa vicenda possa portare nella storia a sciagure e vessazioni».
Alla base c'è una teoria psicologica teorizzata nel Novecento da Girard ma fondamentalmente descritta con oltre un secolo di anticipo da Manzoni: «Dietro alla caccia all'untore c'è il meccanismo del capro espiatorio che costituisce anche la genesi del religioso - ha spiegato Frare -, soltanto la rivelazione cristiana, svelando questo meccanismo, rivela la radice unica del sociale, del religioso e del sacro, nonché la loro natura».
Insieme a Frare comunque Gerardo Placido, nella veste di lettore, ha riportato alla luce la triste vicenda di Piazza e Mora, accusati di essere untori e quindi incarcerati, processati, torturati e infine giustiziati.
Per quanto riguarda invece la rassegna, sono previsti altri 4 appuntamenti: giovedì 24 ottobre la docente Claudia Mazzucato presenterà il terzo capitolo dedicato a "La tortura" e le letture saranno fatte da Salvino Dattilo, mentre il quarto capitolo dedicato a Il capro espiatorio sarà analizzato dalla docente Monica Bisi e letto da Domenico Sannino il 31 ottobre. Infine il 7 novembre toccherà a Rita Zama condurre i presenti alla scoperta del quinto capitolo su L'innocente diventa colpevole con l'ausilio di Bedy Moratti nel ruolo di lettrice e il 14 novembre Gian Marco Gaspari presenterà il sesto capitolo su Il giudizio dei posteri con la lettura affidata ad Antonio Zanoletti.

Betty Paraboschi

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