Giovedì 24 Ottobre 2013 - Libertà
«Suonerò uno Chopin dai mille contrasti e colori»
Il celebre pianista Carlo Grante in serata si esibisce al "Nicolini" per la Società dei Concerti
di ELEONORA BAGAROTTI
È reduce da una serie di impegni viennesi, il celebre pianista Carlo Grante, che sarà protagonista questa sera alle 20.30 nel salone del conservatorio "Nicolini" di un evento inserito nella Stagione musicale della Società dei Concerti di Piacenza, sostenuta da Fondazione Libertà.
Il programma è un tuffo nell'universo musicale di Chopin: la Ballata n. 1 in Sol minore op. 23, la Ballata n. 2 in Fa maggiore op. 38, la Ballata n. 3 in La maggiore op. 47 e la Ballata n. 4 in fa minore op. 52; poi lo Scherzo n. 1 in si minore op. 20, lo Scherzo n. 2 in si bemolle minore op. 31, lo Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39 ed infine lo Scherzo n. 4 in Mi maggiore op. 54.
Al maestro Grante, che si è esibito con grandissimo successo sui palcoscenici più prestigiosi del mondo e ha ricevuto gli elogi dei massimi critici, da Londra a New York, da Roma a Tokyo, da Milano a Vienna e in molti altri Paesi (sia come solista che con grandi orchestre), abbiamo chiesto qualche anticipazione su questo bellissimo e impegnativo excursus pianistico previsto per il concerto piacentino.
Chopin, il romanticismo che scorre sulla tastiera. Sicuramente una scelta che crea aspettative nel pubblico, ma anche particolare. Ad esempio nel linguaggio, per quanto riguarda le Ballate, e non solo da un punto di vista meramente stilistico.
«Sì, è vero. E cercherò di spiegare, in breve, i motivi per cui ho assemblato questo programma. In realtà, è un insieme piuttosto "frequentato" nelle edizioni discografiche ma molto meno nei programmi concertistici. Io e i miei colleghi, a questo proposito, ci siamo posti una domanda. Ci siamo chiesti quanto fosse possibile far seguire, uno dopo l'altro, questi pezzi di Chopin oppure, nel caso, se non fosse meglio creare un'associazione di brani che possedessero, a livello psicologico ed emotivo, una chiave comune».
E così, ha optato per le quattro Ballate che eseguirà al "Nicolini".
«Esattamente. Questo programma l'ho portato precedentemente in giro e l'ho registrato a Tokyo, alla radio. Si è rivelata una buona scelta, non tanto per quanto riguarda lo stile, come lei giustamente accennava prima, bensì per quanto riguarda il linguaggio armonico».
Decidere di dedicare un concerto ad un solo autore è piuttosto ardito, al giorno d'oggi. C'è chi preferisce spaziare, anche perché può avere più possibilità di variare i gusti e rendere più colorita la propria esecuzione.
«Le dirò che, solitamente, a me non piace offrire al pubblico un programma monotematico, mi sembra un po' come offrirgli un cestino floreale ben composto precedentemente. A me piace che vi sia una corrente che smuova, meno articolata ma più appassionante. In questo caso, le Ballate di Chopin hanno tutte in comune un ritmo tipico della Siciliana, una Pastorale, ed è interessante dal punto di vista semantico. C'è poi tutta la seconda parte, che muta lo scenario».
Si riferisce ai quattro Scherzi, più brillanti.
«Negli Scherzi, in effetti, il ritmo è ternario. Qui troviamo uno Chopin dalla struttura più compatta ed è interessante, per l'esecutore e per il pubblico, osservare come gestisce i contrasti».
Eleonora Bagarotti