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Domenica 27 Ottobre 2013 - Libertà

La nuova casa dei bimbi autistici

In via Nasalli Rocca 29 la sede dell'associazione che li accoglie e aiuta
Il vescovo: sono persone speciali, per loro occorre maggiore impegno

Tantissime persone hanno salutato ieri mattina la nascita ufficiale della nuova sede dell'associazione "Oltre l'autismo", inaugurata in via Nasalli Rocca 29, in locali messi a disposizione dal Comune di Piacenza con il tradizionale taglio del nastro per mano del sindaco di Piacenza Paolo Dosi e la benedizione dal vescovo monsignor Gianni Ambrosio. Protagoniste le famiglie dell'associazione, che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita dei bambini e dei ragazzi autistici. «E' importante - spiegano in proposito i genitori di Vittorio - avere anche una sede fisica ben definita che ci possa servire come riferimento». «Speriamo - fa eco un'altra mamma - che questa sede sia il primo passo verso la costruzione di altri progetti, in particolare finalizzati ad avere una struttura che possa servire ad accogliere i nostri figli nell'età adulta, quando noi non potremmo più essere loro d'aiuto». E il lavoro dell'associazione è stato messo in luce efficacemente sia dalle parole della presidente Maria Grazia Ballerini, che da un filmato in cui sono state proposte immagini delle attività svolte dai ragazzi durante il centro estivo attivato dall'associazione nei mesi scorsi.
A richiamare l'importanza del momento le numerose autorità intervenute: il Sindaco di Piacenza che ha richiamato il valore di operare insieme, il presidente della provincia Massimo Trespidi, che ha invece confermato l'impegno dell'amministrazione provinciale a sostenere con un contributo l'associazione.
Il sistema curante che segue i ragazzi autistici e le sue caratteristiche sono invece state illustrate da Giuliano Limonta, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche della Ausl di Piacenza: «Il sistema curante è articolato con una struttura a fiore: al centro c'è il progetto di vita del ragazzo e i petali sono costituiti dalle diverse strutture: dalla sanità, alla scuola, alle associazioni, al privato sociale, fino alla famiglia, che ha un ruolo fondamentale, che viene riconosciuto particolarmente dalle nuove modalità di cura».
Limonta ha anche illustrato il progetto che il suo dipartimento, primo in regione, sta portando avanti: un programma autismo da 0 a 30 anni, che «si ripropone - ha detto - di seguire i ragazzi anche oltre l'età scolare, addentrandosi così nella fase ritenuta da sempre maggiormente critica».
Alle caratteristiche "speciali" di ognuno di noi si è invece rifatto monsignor Ambrosio, spiegando che «siamo tutti speciali, ma c'è qualcuno che lo è un po' di più. Proprio nei confronti di questo qualcuno serve un maggiore impegno».
Poi tanti ringraziamenti agli enti e alle strutture che hanno sostenuto l'associazione: dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, alla sezione Alpini di Piacenza, all'Opera Pia Alberoni, al Lyons Club sant'Antonino e a molti altri.

Claudia Molinari

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