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Domenica 27 Ottobre 2013 - Libertà

Fondazione, scintille in consiglio

Sospesa la seduta del "parlamentino" di via Sant'Eufemia per un vizio formale nella convocazione. E tra i consiglieri c'è chi punta il dito: «Manca una visione»

"Manca una visione" sul futuro del patrimonio e sulle erogazioni della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
E' il j'accuse pronunciato nel corso dell'ultima riunione da un consigliere di via Sant'Eufemia, oltretutto dell'area vicina all'attuale presidente Francesco Scaravaggi. Parole energiche che hanno fatto scattare l'applauso di altri membri del parlamentino. Peraltro se il "fuoco amico" è stato il momento meno prevedibile, la seduta di venerdì scorso in via Sant'Eufemia ha riservato altre sorprese. La prima è senz'altro la sospensione dei lavori per un vizio formale - tale dubbio rimbalzava nei blog piacentini dopo il lancio su Facebook da parte di Tommaso Foti - circa la convocazione stessa del consiglio generale chiamato a votare sui delicatissimi temi del bilancio e sulle linee triennali di programmazione, l'indomani della vicenda del licenziamento dell'ex direttore Massimo Sbordi.
Gli avvisi di convocazione del consiglio generale (articolo 16, comma 2 dello Statuto) devono essere inviati almeno 5 giorni prima rispetto al giorno della riunione ai consiglieri, non 3 come è successo stavolta. E' vero che in caso di urgenza la convocazione può essere effettuata in qualsiasi forma - dice lo Statuto - purché risulti provata l'avvenuta ricezione da parte dei destinatari, con preavviso di almeno ventiquattro ore. In una normale discussione sul bilancio dev'essere stato difficile ravvisare questa urgenza e su proposta di un consigliere la riunione è stata spostata a giovedì prossimo, 31 ottobre. Tutto fa pensare che sarà, quello, un consiglio ricco di discussione su strategie e situazione del patrimonio. C'è chi, tra i consiglieri, avrebbe detto di temere una perdita di credibilità dell'istituzione e vorrebbe ricondurre le competenze sotto la naturale responsabilità di ciascuno: "il presidente faccia il presidente, il direttore il direttore, chi ha competenza sul patrimonio si occupi di patrimonio" sarebbero queste le frasi pronunciate.
In Fondazione sono lievitati altri motivi di perplessità, fra i quali un'assunzione molto recente per la vigilanza sul cospicuo patrimonio immobiliare dell'ente. Si tratta dell'architetto Michela Milani, già presente nello staff riportato sul sito della Fondazione. Il dubbio sollevato riguarda l'opportunità di un passo simile in periodi di "vacche magre" proprio mentre il patrimonio va salvaguardato da rischi di ulteriori erosioni e le erogazioni si vanno asciugando anno dopo anno. E c'è chi ha parlato di "luci ed ombre" proprio sulle erogazioni di questi ultimi sei mesi, con disponibilità più risicate, ad esempio sul fronte culturale e scelte non sempre condivise.
Al presidente Scaravaggi, che ieri non è stato possibile raggiungere, passa ora la parola, in attesa del consiglio della prossima settimana.

pat. sof.

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