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Lunedì 28 Ottobre 2013 - Libertà

«Daniela e Pepinha non volevano premi, li hanno accettati a nome dei missionari»

«Siamo molto orgogliosi di Giuseppina Fiorani e Daniela Marchi, l'Angil dal Dom che hanno ricevuto è un riconoscimento per tutte le attività della missione piacentina». Ad esprimere soddisfazione è Roberto Porcari, vice direttore del Centro missionario diocesano, colui che per primo aveva proposto alla Fondazione di Piacenza e Vigevano la candidatura delle due missionarie laiche: «E' stato difficile convincerle ad accettare il premio - ricorda Porcari - ci siamo riusciti solo quando abbiamo chiesto loro di accettarlo non come singole missionarie, ma in rappresentanza di tutti i laici che lavorano in Brasile». Porcari ha tenuto a ricordare che le attività della missione piacentina non si fermano in sud America, ma raggiungono molti altri sud del mondo, dove la gente è bisognosa di un aiuto concreto e sincero. Ieri mattina, in occasione della consegna dell'Angil dal Dom, c'era anche il parroco di Fiorenzuola don Gianni Vincini: «Daniela riveste un ruolo molto importante per la nostra parrocchia - ha spiegato - a lei, infatti, toccherà gestire il fondo di solidarietà della Caritas parrocchiale di Fiorenzuola. Si tratta di un ruolo molto importante perché oggi come oggi ci sono tante famiglie bisognose d'aiuto. I soldi che raccogliamo non vengono distribuiti direttamente alle famiglie, piuttosto ci occupiamo di pagare loro le bollette e l'affitto della casa». Ad esprimere la propria soddisfazione anche monsignor Giancarlo Dall'Ospedale, Angil dal Dom 2010. Dall'Ospedale e Giuseppina Fiorani hanno lavorato in Brasile fianco a fianco: «Questo premio riconosce l'importante presenza dei laici nelle missioni. La loro opera, stabile e permanente, è davvero fondamentale, forse più della nostra che siamo costretti a muoverci in continuazione». Cosa significa essere missionari oggi ed esserlo in una terra come il Brasile? «La nostra missione si traduce in uno stare vicino alla gente, condividere con loro problemi e gioie e accompagnarli verso una vita degna. In Brasile tante persone vivono al di sotto della soglia della dignità umana. Non hanno diritto alla salute, all'istruzione e ad una vita sociale». «Non importa la funzione che abbiamo all'interno della Chiesa - continua -, la missione fa parte del cristiano ed essere missionari significa annunciare la certezza che Dio sta dalla parte dei poveri».

n. n.

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