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Martedì 17 Settembre 2013 - Libertà

Salini-Impregilo, Marazzi entra nei vertici

E' nel comitato esecutivo del nuovo "colosso" delle grandi opere (32mila dipendenti)
Riconoscimento di grande rilievo per l'ex presidente della Fondazione, chiamato nel Cda di uno dei maggiori gruppi italiani

PIACENZA - Il piacentino Giacomo Marazzi è entrato nel Cda e nel comitato esecutivo ristretto di Salini Impregilo. Il "gigante" italiano delle grandi opere, appena nato dalla fusione delle due società, esibisce numeri vertiginosi: 7 miliardi di euro di giro d'affari, 32mila dipendenti, un portafoglio lavori per un importo di 20 miliardi di euro. E recentemente molto si è parlato di questo gruppo per la super-commessa relativa alla costruzione di una linea della Metro a Riad, capitale dell'Arabia Saudita.
Il nome dell'ex presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano (lo è stato fino a marzo di quest'anno e per due mandati) è venuto alla ribalta nazionale in questi ultimi giorni dopo che la doppia assemblea degli azionisti delle due società Salini e Impregilo ha dato ufficialmente il "via libera" alla fusione rispettando gli impegni presi già a fine giugno sul progetto di incorporazione di Salini in Impregilo.
«Sono orgoglioso e sento un senso di responsabilità grande per questo ruolo» si limita a commentare Marazzi, notoriamente molto discreto e misurato nelle parole anche quando montava la polemica sulla presidenza della Fondazione, acqua passata e amarezze superate in un riconoscimento di tale portata. Chi immaginava per lui un "addio" alla vita d'impresa, non può che restare sorpreso da un incarico di tale peso. Marazzi è stato chiamato insieme ad altri due nuovi consiglieri nel Cda di Salini Impregilo: Franco Passacantando, direttore centrale della Banca d'Italia e Nicola Greco, per anni ai vertici di Technip. Marazzi, dal canto suo, è attualmente nel Cda e nel comitato esecutivo di Beni Stabili, importante società immobiliare quotata in Borsa (controllata da Leonardo del Vecchio) e nei Cda di Sirap Gema e Insulation Systems, due società di Italmobiliare, inoltre fa parte del Cda di Cementirossi.
Con Marazzi, Impregilo torna ad avere uno spicchio di piacentinità, visto che la società porta nel nome l'antica filiazione piacentina (Impresit-Giarola-Lodigiani) e quindi l'orgoglio per l'incredibile avventura della costruzione della diga di Kariba sullo Zambesi da parte dei grandi costruttori di casa nostra. Poi le vicende finanziarie nazionali hanno totalmente trasformato i contenuti di quella realtà, mantenendo tuttavia il "marchio" Impregilo.
La fusione di cui hanno dato ampiamente conto i giornali economici, vede in primo piano la figura di Pietro Salini che ha iniziato a comprare azioni Impregilo fino ad arrivare nel giro di un anno e mezzo al 29 per cento, sfidando vittoriosamente Gavio e infine lanciando un'Opa per prendere il controllo di tutta Impregilo (ora è all'89 per cento). E nella governance ha fatto notizia proprio l'ingresso dei tre nuovi membri, fra cui Marazzi, la cui nomina ha efficacia immediata. Il consiglio Impregilo risulta ora composto in maggioranza di indipendenti: 12 consiglieri su 15. E la Borsa ha premiato Impregilo con uno scatto del titolo.
Salini Impregilo insieme a Ansaldo Sts (Finmeccanica) è leader di un consorzio internazionale con la canadese Bombardier, l'indiana Larsen & Toubro e la saudita Nesma, per la progettazione e costruzione della Linea 3 della Metro di Riad (6 miliardi), una grande sfida per l'ingegneria civile italiana.
Il Gruppo ha una consolidata presenza nell'area del Golfo Persico, ad Abu Dhabi sta realizzando un tunnel idraulico di 25 km, un'altra importante commessa riguarda un'autostrada in Libia.

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

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