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Martedì 17 Settembre 2013 - Libertà

A Podenzano un circo matto e strampalato

Zirko Bobosky degli Ambaradan per "Lultimaprovincia", divertenti lezioni

PODENZANO - In quel circo non ruggiscono fiere e non si vedono gli elefanti, mancano i dromedari, non sfilano i barboncini infiocchettati ma le risate abbondano. Sui banchi di quell'accademia circense un po scalcinata ed improvvisata siedono in tre: un inflessibile direttore e due alunni "modello". Tutti e tre nei panni di ex militari sovietici.
Lezioni scoppiettanti, materie bislacche, il linguaggio dell'ironia, l'immediatezza della poesia. Gioco, divertimento e tanti pasticci. Per accedere a questa scuola tutta sogghigni e fantasia è richiesto l'obbligo di frequenza. L'aspirante clown conosce bene le regole. La prima: mostrarsi particolarmente maldestri. Stiamo parlando dei dettami tutti da ridere della Grande Akkademia del Zirko Bobosky. Più che una scuola un imperdibile show di animazione, giocolerie, equilibrismo a cura di Ambaradan Teatro. Lo spettacolo è andato in scena a Podenzano al Giardino Haway davanti ad un pubblico numeroso e divertito. Siamo nell'ambito della rassegna Lultimaprovincia, promossa da Manicomics Teatro in collaborazione con la Provincia, la Regione, i sei Comuni coinvolti nell'organizzazione e la Fondazione di Piacenza e Vigevano. In scena Lorenzo Baronchelli (sua anche la regia), Manlio Casali, Diego Zanoli. Il direttore Izmir Bobosky e i suoi fidi aiutanti, i fratelli Bogdan e Tone Togni. Uno musicista fisarmonicista, l'altro giocoliere formidabile ma un po' tonto. Il maestro, imbranato ed orgoglioso e i discepoli, capaci di superare agevolmente le sue discutibili dimostrazioni. Il dialogo è fitto, la gag è dietro ad ogni "paragrafo", parlano un gustoso grammelot di russo e italiano. Sulle loro insegne svetta il cirillico ma sono italianissimi. La loro passione per la ricerca sulle tecniche circensi (giocoleria, equilibrismo e acrobazie) arriva da lontano.
Ambaradan è un progetto artistico «nato a Bergamo con l'intento di esplorare il comico nella commistione tra diverse arti dello spettacolo quali musica, teatro e circo». Aperte a diverse forme di collaborazione artistica con altri soggetti le produzioni della compagnia sono distribuite nei circuiti del teatro comico, di strada e per ragazzi, sia in Italia che all'estero. Gli scoppiettanti recital si alternano ad una intensa attività didattica. Clownerie ma anche improbabili numeri di magia. Un imprevedibile spettacolo sulla scia della più pura tradizione dei saltimbanchi. E come in ogni spettacolo circense la platea diventa protagonista. Il pubblico non è chiamato solo a battere le mani ma ad interagire con gli attori. A tu per tu, guardandosi in faccia, gomito a gomito. Tra palline colorate, piatti cinesi, una salace battuta, l'equivoco. Attore e spettatore, insieme. La risata, l'improvvisazione.
Dentro la cornice, fuori inquadratura, una fonte inesauribile di ispirazione creativa. Un meccanismo che conduce ad esiti spassosi.

Matteo Prati

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