Mercoledì 18 Settembre 2013 - Libertà
Veleia sotto i riflettori tra archeologia e storia
Venerdì e sabato in Valdarda un convegno di studi con esperti internazionali. E domenica un'appendice a Palazzo Farnese
piacenza - Veleia finisce ancora sotto i riflettori. Lo fa a quasi cinquant'anni di distanza dall'ultimo convegno dedicato alla colonia romana del territorio piacentino con un nuovo seminario, il quarto, che si terrà venerdì e sabato proprio nel borgo della Valdarda, con un'appendice domenica a Piacenza: si tratta del convegno internazionale di studi veleiati promosso dai Comuni di Lugagnano e Piacenza, dalle università di Bologna e di Padova, dal Ministero per i beni e le attività culturali, dalla Provincia di Piacenza e dalla Via dei Monasteri Regi in collaborazione con il Centro interuniversitario di studi sulla centuriazione "Nereo Alfieri-Luciano Bosio", Mibac-Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia Romagna e il circolo culturale Valtolla.
Ad annunciarlo, ieri pomeriggio a Palazzo Farnese, sono stati l'assessore Tiziana Albasi, il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi, il docente dell'ateneo di Bologna Pier Luigi Dall'Aglio, la referente dei Musei civici di Palazzo Farnese Annamaria Carini, il vicepresidente dell'Ente Farnese Eugenio Gentile e il presidente del Circolo culturale Valtolla Fausto Ferrari: «Si tratta di studi importanti per valorizzare ciò che come territorio abbiamo» ha spiegato l'assessore Albasi. «Veleia è un'eccellenza per tutti i Comuni che ruotano attorno a questo sito e per gli studi che dal 1747 a oggi hanno preso in esame questo sito. Nel caso specifico di questo convegno poi tanti sono i protagonisti che si sono impegnati a vario titolo nell'organizzazione».
Primo fra tutti appunto Dall'Aglio che a spiegato: «Alla base di questo convegno c'è la volontà di parlare non solo di Veleia, ma anche delle ultime novità a livello storico e archeologico riguardanti il sito con l'obiettivo di delineare un confronto con realtà lontane come quelle dell'Italia Meridionale, della Francia, del Portogallo e della Spagna».
Non a caso, nel corso della due giorni, ci saranno contributi dedicati agli scavi a cura di Monica Miari e Roberta Conversi della Soprintendenza, ma anche alle colonie latine di Venusia e Aesernia, agli insediamenti in Daunia, nel Piceno Meridionale, sui Pirenei e Oltralpe con studiosi come Philippe Leveau dell'università d'Aix en Provence, Esther Rodrigo dell'Icac do Barcellona, Stephane Bourdin dell'Ecole Francaise de Rome e Joseph Burch dell'università di Girona; oltre agli storici, è previsto anche l'importante contributo di diversi specialisti di diritto romano.
«Un ringraziamento particolare va al Comune di Piacenza perché ha mostrato notevole sensibilità per la promozione culturale» ha dichiarato Papamarenghi. «Fra l'altro, al di là del convegno, è prevista anche la raccolta degli atti e la pubblicazione entro la primavera del prossimo anno; tutto l'evento inoltre verrà seguito attraverso una diretta streaming e ci saranno anche a disposizione i podcast degli interventi per chi non riuscisse a sentirli tutti». Particolarmente soddisfatto anche Ferrari del Circolo culturale Valtolla: «Quando siamo partiti con questo progetto un anno fa, avevamo in testa un qualcosa di più piccolo» ha dichiarato. «Abbiamo avuto la fortuna di trovare due menti illuminate ed ecco allora un convegno davvero di respiro internazionale». Un convegno che si chiuderà domenica a Palazzo Farnese con la presentazione in anteprima della mostra permanente dedicata a La nascita del Museo di Piacenza tra antiquaria e archeologia, organizzata con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Betty Paraboschi