Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 25 Settembre 2013 - Libertà

Finotti e l'omaggio a Rachmaninov

Il grande concertista apre stasera la Settimana organistica internazionale in S. Savino nel 140° dalla nascita e nel 70° della morte del musicista

piacenza - Forse nessun tema musicale sa risvegliare tante suggestioni nel cuore degli organisti quanto il tema di quattro note su cui si basa il terzo soggetto del Contrapunctus XIV de "L'arte della fuga", opera suprema, incompiuta e postuma di Johann Sebastian Bach. Quelle quattro note (poco dopo le quali la composizione si interrompe bruscamente) sono Si bemolle - La - Do - Si naturale. Nella notazione tedesca, che designa le note musicali con lettere dell'alfabeto, quei quattro suoni si leggono così: B-A-C-H. La firma del Genio, giunto al passo estremo della propria opera e della propria vita.
Il tema B-A-C-H ricorre nelle due compozioni (diversissime tra loro, ma accomunate dalla temperie romantica in cui entrambe furono concepite e dal reverente omaggio a Bach che entrambe sottintendono) che aprono e chiudono il programma del concerto che Francesco Finotti, uno dei più importanti organisti italiani, terrà stasera alle 21 in San Savino, sull'organo "Lingiardi 1863" della Basilica nel concerto che inaugura la benemerita Settimana organistica internazionale organizzata dal Gruppo Strumentale Ciampi per la direzione artistica di Claudio Saltarelli. La prima di queste composizioni è la Fuga su B. A. C. H. di Robert Schumann, prima delle Sei Fughe dell'op. 60. L'altra è la celebre accoppiata Präludium und Fuge über B. A. C. H di Franz Liszt (un nume tutelare per Finotti: a proiettare nel firmamento concertistico internazionai fu, nel 1978, il primo premio da lui vinto nel concorso "Liszt"). Nativo di Rovigo, docente di organo al Conservatorio "Pollini" di Padova e alla Scuola d'organo della Fondazione Romanini di Brescia, grande esperto di tecniche di progettazione e costruzione organaria (ha perfino realizzato un sistema di calcolo al computer dei corpi sonori) Francesco Finotti ci ha illustrato come ha scelto queste e le altre musiche del concerto inaugurale della Settimana Organistica.
Maestro Finotti, perché questa scelta di repertorio?
«Per una predilezione in me profondamnte radicata. Nella storia della musica per organo due compositori, per me, vengono prima di tutti gli altri: Bach e Schumann. E la Fuga sul tema B-A-C-H che suonerò in San Savino è, come tutte le Sei Fughe dell'op. 60 di Schumann, un emozionante "ritorno a Bach", una rilettura meditatissima dell'eredità di quel grande maestro. Di tutt'altro tenore, anche se altrettanto grande, è la partitura di Liszt sullo stesso tema che suonerò alla fine: una musica "avanzatissima", audace di stupefacente modernità».
Quali altri brani eseguirà?
«L'Idylle, dalla Fantasia in Re maggiore di César Franck, un brano ottocentesco di stile francese adatto ai registri dell'organo "Lingiardi" di san Savino: uno strumento che proprio per l'importanza storica sua e della chiesa che lo ospita, necessiterebbe di una ristrutturazione, perché alcuni suoi registri sono davvero affascinanti, ma la trasmissione elettromeccanica ha molte pecche. E poi eseguirò due Preludi e due Études-Tableau di Rachmaninov, scritti per pianoforte e da da me adattati per organo: un lavoro in cui sono stato ispirato anchedalle raffinatissime trascrizioni di Ottorino Respighi».
Come è diventato organista, maestro?
«Il mio primo insegnante è stato mio padre Lino, un bravo organista dilettante: tutte le domeniche andava a suonare l'organo nella chiesa dei Santi Martino e Severo a Crespino, un paese in provincia di Rovigo. All'età di sette anni ho cominciato a sostituirlo io: è stato il mio debutto».

Alfredo Tenni

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio