Lunedì 31 Maggio 2004 - Libertà
Verdi "sulle punte" con brio
Municipale - Gran finale per il Balletto con gli allievi del corso della "Toscanini". Spiccano le soliste Squeri e Pedrazzini
A chiudere al stagione di balletto al Teatro Municipale è andato in scena Danzar Verdi, un originale spettacolo, accolto con molti applausi, omaggio alla grande musica e alla danza, con momenti di acceso lirismo; una messa in scena in cui musica, danza e canto si sono armonicamente fusi. Uno dei tanti esperimenti che offrono soluzioni nuove allo spettacolo musicale.
L'Orchestra della Fondazione "Toscanini" ha fornito il supporto musicale adeguato per danzatori e cantanti. Marcello Rota, ben noto al pubblico del "Municipale", con tante presenze sul podio, bacchetta sicuramente versatile alla sperimentazione, ha curato la parte musicale nell'assoluto rispetto della partitura verdiana.
Per Danzar Verdi sono state impegnate "forze nuove", ovvero gli allievi del corso di Formazione alla danza, promosso dalla Fondazione "Toscanini" col contributo della Provincia.
Giuseppina Campolonghi ha curato le coreografie della danza classica mentre Elisabetta Rossi quelle della danza moderna. La Campolonghi ha realizzato, nell'ambientazione scenica di Milena Orsi, con le luci di Vincenzo Raponi, uno spettacolo elegante, impegnando gli allievi con sapienza e prudenza e affidando a ciascuno, secondo i propri mezzi, le parti soliste e d'insieme in un equilibrato gioco di movenze aderenti ai vari momenti verdiani. Preludio a sipario chiuso come si conviene con le suggestive note di Nabucco. In palcoscenico, il vecchio Verdi evocato da Giovanni Rumor accenna ai tanti personaggi creati, ma è il giovane musicista Riccardo Buscarini a lasciarsi sedurre dalla Musa ispiratrice Carlotta Squeri.
Volan le note de I Masnadieri e vola la Musa ad annunciare la violenza delle passioni, che in Macbeth trovano il massimo dell'espressione. Ci sono streghe, regina della notte, poi i protagonisti della tragedia nei costumi rosso sangue, con simbolici alberi calati dall'alto, secondo la profezia: "La foresta di Birna si muove".
Gli incapucciati dal passo ritmato, celati nei bianchi sai, annunciano il dramma di Leonora, i tormenti della passione, placati nella conversione, sublimati nel canto dell'intensa spiritualità, reso dal soprano Carmen Masola. Tutt'altra musica per Traviata, Violetta (Erika Zilioli) su un letto di Procuste calato dall'alto con "stridor d'argani e ondeggiante", a subir l'onta del prezzo pagato: "Questa donna conoscete". Poi, ripiegata su se stessa a esprimere l'amore negato, la salute malferma.
I duetti or festosi, or dolenti, affidati a Yun Jung Choi (soprano) e Hyung Jong Lee (tenore). La festa continua con sfoggio di "pas de deux" con Paola Pedrazzini e Luca Panella. Ad annunciare Aida sono le sacerdotesse coi lumi in mano. Musica, canto e danza insieme a interpretare il dramma d'amor conteso tra Aida e Amneris per Radames con Debora Vaglica (soprano), a Kyeong Lee (mezzosoprano) e Hyunuk Yu (tenore). Poi tutti in scena i danzatori nel "divertissement" da Un giorno di regno.
Va merito alla compagnia di ballo una resa d'insieme equilibrata dove il pur bravo ed esperto Luca Panella (danzatore ospite) del Corpo di Ballo dell'Arena di Verona, è risultato perfettamente inserito, così che alla fine ha dovuto farsi largo "di forza" in una simpatica gag, per farsi notare. Elegante il giovane Riccardo Buscarini, nelle parti soliste con Carlotta Squeri (Musa e Leonora); Paola Pedrazzini, drammatica Lady Macbeth, poi con Luca Panella nel "pas de deux" dei Mattadori. Alternandosi nelle parti coi già citati, Stefania Cannalire (Aida), Sabrina Fontanella (Amneris) e Sofia Colombi, Federica Uggeri, Isotta Carini, Martina Sacchi, Sari Bianca Basini, Alessia Franchi, Laura Gallotta, Isabella Ferri, Samantha Giannatiempo ed Erika Zilioli: tutte meritevoli del successo ottenuto. Ancora il "piccolo re" Nicola Barabasci e Alfredo Fava.
Gian Carlo Andreoli