Sabato 14 Settembre 2013 - Libertà
Com'è frizzante quella Mimì
In piazza Sant'Antonino una bella "Bohème" di giovani
piacenza - «Cena con Opera. Entra anche tu nella splendida atmosfera del Caffè Momus con i protagonisti dell'opera». Così l'invito degli Amici della Lirica andato a segno con successo e con bella partecipazione di pubblico. Audace impresa realizzare La Bohème in piazza Sant'Antonino, pur con la collaborazione dell'Amministrazione comunale, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di tanti altri collaboratori e sostenitori. Non c'era la luna, ma il clima giusto per una felice serata. La Bohème, libretto di Illica e Giacosa, musica di Giacomo Puccini, è opera amata e seguita sempre con interesse per quella sapiente dose di giovanile esuberanza d'amor giocoso fatto adulto nel breve spazio d'una stagione dai casi della vita, anche tragici.
La vicenda è nota, con un gruppo di amici artisti parigini squattrinati pronti a scialare da "gran signori" quando la ruota della fortuna gira a loro favore. Così gli innamoramenti fin troppo facili, l'incontro casuale di Rodolfo con la vicina Mimì, o di Marcello con Musetta, «cognome tentazione.. mangia il cuore? Per questo non ne ho più, passatemi il ragù».
A dar coerente interpretazione della romantica vicenda sono stati chiamati giovani cantanti che gli Amici della Lirica sostengono offrendo occasioni diverse, in concerto e in palcoscenico. Stefanna Kybalova è una fresca e frizzante Mimì, pronta a volare alto nei prossimi impegni, Thomas Vacchi le fa egregiamente da amante Rodolfo. Più volte al Municipale Vacchi è atteso nell'operetta in programma La vedova allegra. Gabriele Nani è giunto puntuale a dar voce sicura a Marcello, di ritorno dall'Austria dopo 24 repliche nel ruolo. «Quando mi sono visto davanti la platea di commensali, dice l'esperto Andrea Patucelli Colline, giunto in bicicletta, mi sono sentito fuori luogo, ma la compostezza del pubblico mi ha subito rassicurato». La bionda Michelle Lang Nixon, (ebbene sì, è parente con lex presidente Usa), fresca di laurea in biologia, «per accontentare i genitori», dice, si dedica al canto lirico per vocazione: master a S. Francisco California, poi in Francia ed ora in Italia. «Qui posso perfezionarmi nella lingua e nel canto. Il personaggio di Musetta lo sento mio, mi entusiasma».
Matteo Jin è coreano, con studi di perfezionamento a Pavia. Vanta una serie di debutti importanti, da Traviata a Nozze di Figaro, Barbiere, Aida. Orazio Mori, di lungo corso, ha dato le giuste caratterizzazioni ai personaggi di Benoit, padrone di casa tollerante e Alcindoro, amante gabbato da Musetta. Alessandro Bertolotti ha curato la messa in scena, tuttofare, anche macchinista, facendo scendere i protagonisti in platea, così unificando finzione e realtà nella scena del Caffè Momus, sfoggiando vettura d'epoca, una ben tenuta "500 Vignale 1968" per "Parpignol" (Michele Paturzo) con le sue eleganti bimbe, le allieve di "Gioco Danza" (tre e quattro anni) dell'Accademia di Montecchio Emilia, diretta da Costanza Chiapponi, particolarmente applaudite, e un mostruoso SUV per "Alcindoro & Musetta". Alla fine, ma anche a scena aperta, molti calorosi e meritati applausi.
Gian Carlo Andreoli