Domenica 4 Agosto 2013 - Libertà
Una serata "elettrica" in chiave swing
Successo della band Sugar Pie & The Candymen al Valtidone Festival di Pecorara
PECORARA - Lo swing elettrizza, sempre e comunque. Se poi viene proposto da una band spigliata e pimpante come "Sugar Pie & The Candymen", allora il gioco è fatto e lo spettacolo assicurato. Come dimostrato nel brioso concerto tenuto dal gruppo piacentino a Pecorara, piazza XXV Aprile, nell'ambito del "Valtidone Festival", sezione etnica/jazz. Formato dalla cantante Giorgia Ciavatta, da Jacopo Delfini e Renato Podestà (chitarre, voci), Roberto Lupo (batteria) e - come ospite - Lorenzo Conte (contrabbasso), hanno amabilmente giocato con lo swing altrui e proprio.
Presentando l'evento Livio Bollani, direttore artistico del Festival, ha ricordato come «la serata sia molto partecipata. L'Unione dei Comuni ha dato i suoi frutti ma non dimentichiamo la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sia a titolo personale che professionale devo dire grazie al sindaco di Pecorara Franco Albertini. Fondamentale il contributo della famiglia Bertola, qualcosa di rimarchevole». E Albertini ha aggiunto: «questo è un appuntamento tradizionale, anche apertura della sagra del paese. E' il mio ultimo anno da sindaco. Sono orgoglioso di aver presentato 10 anni di Festival». La Fondazione di Piacenza e Vigevano era rappresentata da Carlo Tagliaferri che ha, a sua volta, sottolineato l'importanza dell'iniziativa.
Il numeroso pubblico già al quarto pezzo accompagnava e batteva le mani, quindi feeling già instaurato, musica sempre più vicina e congeniale, non freddezza delle cover ma trasporto e calore di un'appassionante rilettura swing.
Nella prima parte il quintetto ha ripreso pezzi storicizzati del frizzante universo swing soprattutto americano, nella seconda motivi più recenti riarrangiati in chiave swing.
Inizio con tributo al variopinto universo di New Orleans con Lady, be good, My baby just cares for me ed Everybody loves my baby. Poi altri pezzi coinvolgenti tra cui It don't mean a thing di Duke Ellington, manifesto dello swing. Quindi interessante sperimentazione con il brano Cuban love song dapprima declinato come valzer poi come rumba per sottolineare la versatilità della musica e, in particolare, del loro approccio.
Nel secondo set canzoni pop abbastanza note sono state riproposte in senso swing, da Drive my car dei mitici Beatles a Mercy, dall'unico motivo in italiano da loro rielaborato Avevo una casetta a Should I stay or should I go dei Clash fino ad Hearts of glass dei Blondie. Alla fine hanno coinvolto il pubblico in un medley di celeberrime hit rock anche per permettere ai musicisti di sbizzarrirsi come nel pregevole assolo di batteria di Lupo.
Se nella prima parte hanno dimostrato di possedere solida tecnica e sicuro metodo, nella seconda hanno ribadito come i loro arrangiamenti siano veri e propri atti compositivi. Erano infatti strutturati su motivi ripetuti, riff alternati tra le linee contrappuntistiche e ritmi spesso intensi con le chitarre che duettavano mentre gli altri strumenti procedevano per compatte linee di sottofondo. Realizzati su misura, facevano allora risaltare la voce sensuale e il naturale magnetismo di Sugar Pie-Ciavatta nonché le ottime qualità degli altri musicisti.
Come sottolineato da Bollani all'inizio, ricordiamo infine che questa è la seconda tappa del 2013 a Pecorara del "Valtidone Festival". La prima, pochi giorni fa, era stata con la "Carling family", jazz band svedese di statura internazionale vincitrice del "Premio del pubblico" al festival jazz di Ascona nel 2012. Ma tale premio nel 2011 se l'erano aggiudicati proprio "Sugar Pie & The Candymen", quindi Pecorara - piccolo record - ha ospitato due band di altissimo livello nel giro di pochi giorni.
Fabio Bianchi