Domenica 18 Agosto 2013 - Libertà
«Cerignale è un piccolo Tibet»
Sarà la "Cittadella dello spirito"
Il sindaco Castelli consegna la cittadinanza onoraria al Dalai Lama e a Giacomo Marazzi. Nasce il "paese dell'amicizia fra i popoli
CERIGNALE - Se si sradica un monaco dalle sue montagne lo si condanna a morte. Così, allo stesso modo, allontanare un anziano dai luoghi dove ha vissuto e lavorato per ottant'anni significa farlo intristire, e poi morire. Cerignale, dove la stragrande maggioranza degli abitanti ha spento da anni le settanta candeline, è un piccolo Tibet: non solo per le montagne, le sorgenti, le rocce, ma soprattutto per i suoi difensori che, nel silenzio, ogni sera, anche nella più innevata d'inverno, accendono le luci in casa come piccoli monaci, rianimando il piccolo borgo, tra i più piccoli dell'intera regione. Il sindaco Massimo Castelli, con la giunta e tutta l'amministrazione, ha deciso di riconoscere due nuovi cittadini onorari che hanno dimostrato di essere "amici della montagna", tanto tenace e forte quanto abbandonata: la cittadinanza onoraria è stata consegnata ieri pomeriggio a Sua Santità il Dalai Lama, Tenzin Gyatso, a testimonianza della vicinanza di Piacenza al Tibet, e a Giacomo Marazzi, ex presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, perché, durante gli otto anni di incarico, ha dimostrato di non aver mai abbandonato la montagna piacentina e i suoi anziani. Sono tante le idee che possono nascere ora dalla collaborazione tra la montagna piacentina e il Tibet, dove l'altitudine media è di 4.900 metri tanto da essere chiamato il "Tetto del mondo". La prima è la volontà del sindaco Castelli di creare una "cittadella dello spirito" proprio tra i monti dell'Appennino, dove si possa dare spazio a un tempio di tutte le culture e di tutte le religioni. La proposta del rappresentante del Dalai Lama, Stefano Dallari dell'associazione "La Casa del Tibet" di Votigno a Canossa, in provincia di Reggio Emilia, è quella inoltre di attrezzare un museo a Cerignale con le foto in bianco e nero di un Tibet ormai perduto, con gli scatti preziosi di Fosco Maraini fatti durante le spedizioni del 1937 e del 1948, tra le più belle mai realizzate ma delle quali rimane ormai quasi soltanto un ricordo oggi piuttosto distante dalla realtà. «Cerignale assomiglia molto a un piccolo Tibet - ha detto Dallari, presente con il monaco zen Soho Adolfo Brunelli -, tra questo verde così forte che reagisce a tutto. Questa è una comunità fatta di sassi e forza: siamo pieni di stupore e di orgoglio nell'essere qui, alla Piana dei Mulini di Cerignale, oggi. Ho conosciuto il popolo tibetano nell'82. Ero diventato dentista ma dovevo specializzarmi e decisi di andare a verificare di persona quale fosse lo stato dei denti dei monaci: ho scoperto che quelle persone avevano un sorriso speciale, quello della gente semplice. I cinesi hanno portato distruzione, avevano bisogno del Tibet per governare dall'alto la Cina. Per noi il riconoscimento di Cerignale è importante». A conferma dell'importanza del dialogo tra i popoli, Dallari ha letto un messaggio scritto da Tseten Samdup Chhoekyapa, rappresentante del Dalai Lama in Europa, inviato da Ginevra a tutti gli abitanti di Cerignale. «Il Tibet ha bisogno di aiuto, la situazione è tragica», si legge in inglese nella lettera. L'attrice Marina De Juli, allieva di Dario Fo e Franca Rame, ha infine letto una preghiera di Ghandi. «Ti voglio dare un portafortuna. Quando hai dei dubbi o quando l'egoismo ti assale, prova a pensare al volto dell'uomo più povero e più disperato che hai visto e chiediti se ciò che stai facendo gli può essere di aiuto. I tuoi dubbi e il tuo egoismo se ne andranno». Cerignale, così, è diventato da ieri ufficialmente il paese dell'amicizia tra i popoli.
Elisa Malacalza