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Domenica 18 Agosto 2013 - Libertà

Vittorio Gallo affascinato dal paese: «Mio zio qui ritrovava le sua essenza»

«Ora capisco perché mio zio veniva a Cerignale volentieri». Sorride felice Vittorio Gallo, nipote di don Andrea, il prete dei poveri e del marciapiede, il prete orgogliosamente degli ultimi. Cerignale lo ricorda ancora, quando aveva indossato la maglietta de "Il richiamo del Trebbia" e si era schierato senza fare troppe domande a fianco delle battaglie dei piacentini dell'alta valle. Prima fra tutte, quella per l'acqua pubblica. È stato dedicato proprio al fondatore della comunità di San Benedetto al Porto il "Sabato dei diritti" voluto dall'amministrazione comunale di Cerignale alle Piane dei Mulini di Cerignale, dove don Gallo era riuscito a toccare il cuore dei cittadini solo un anno fa. «Don Andrea - ha proseguito il nipote Vittorio - era una persona autentica. Quando nelle ultime settimane di vita con fatica siamo riusciti a convincerlo ad andare in ospedale ha parlato a lungo al primario nonostante non riuscisse a dormire e mangiare da giorni: gli ha detto che ogni scienziato, ogni medico, deve tener conto della persona e del volere della persona. Ha ribadito di non voler morire in ospedale, ma nella sua comunità, quella di San Benedetto. Era coerente, sempre. Immagino che qui a Cerignale ritrovasse le sue radici, la sua essenza». Era stato l'amico Roberto Lucà dell'associazione "Ottone XXV Aprile" a invitarlo in particolare ad Ottone per sollecitare la necessità del referendum sull'acqua pubblica. «Porto oggi i saluti dell'associazione Libera di don Ciotti e di tutta la comunità di San Benedetto - ha detto -. Quando ho chiamato don Gallo, quel giorno, per invitarlo a Ottone, lui non mi ha chiesto quanti abitanti avesse Ottone come avrebbero fatto molti altri. Non gli interessava, è venuto, senza farsi pregare. È venuto a chiedere alle persone di non smettere di lottare, mai: è venuto a dirci che l'acqua è di tutti ed è qui che sta l'essenza del diritto. Chi prova a prendersi l'acqua, prende un tuo diritto. Lui ci ha insegnato a lottare, a testa alta, e ci ha insegnato, forse senza riuscirci, il valore grande dell'umiltà». Significativo il ricordo di Stefano Pareti, consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il quale ha ricordato alcune frasi pronunciate da don Gallo a Cerignale. «Mi ero trascritto alcune sue parole - ha detto -. "Oggi non mi interessa chiedervi se siete credenti, vi chiedo se siete credibili, perché è questo che Dio chiederà un giorno a ciascuno di noi". Don Gallo stava dalla parte dei dimenticati. Aveva due bussole: il Vangelo e la Costituzione. Era un don Milani, che negli anni Sessanta scandalizzò l'Italia benpensante. Sia lui che don Gallo erano preti scomodi ma fedeli alla chiesa: sapevano dire "no" all'indifferenza, certi che la Verità riuscisse sempre a farsi strada».

Malac.

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