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Lunedì 19 Agosto 2013 - Libertà

Suoni preziosi carichi di storia

Zanovello all'organo e Santi alla cornetta storica e tromba barocca
antichi organi Al via con successo a Travo la rassegna diretta da Giuseppina Perotti

TRAVO - La loro prima volta a Travo, insieme, per aprire la 26esima edizione di Antichi Organi è stata un successo. Enrico Zanovello e Michele Santi sono riusciti ad amalgamare perfettamente le sonorità dell'organo con quelle della tromba barocca e della cornetta storica, moltiplicando le singole potenzialità degli strumenti e dando vita ad un breve, ma intenso concerto che ha strappato svariati minuti di applausi.
A trascinare ed incuriosire gli spettatori accorsi nella chiesa di Sant'Antonino a Travo proprio questa singolare accoppiata. Nella prima parte del concerto Santi ha utilizzato la tromba barocca anche detta tromba naturale. «Si tratta dell'antenato della tromba moderna, può eseguire solamente note naturali ed ha avuto un ruolo molto importante nel XVI-XVII e XVIII secolo. Per i potenti del tempo era uno status symbol, il numero di trombe possedute da un signore ne indicavano la sua potenza. Il suono della tromba scandiva i momenti solenni della vita sociale, ma anche quelli religiosi».
I due professionisti hanno iniziato il concerto con Georg Friedrich Haendel per poi passare a Preludio e allegretto amabile e Tema e variazioni rispettivamente di Guido Cimoso e Domenico Cimoso. «Guido e Domenico Cimoso sono stati due organisti molto in vista nel primo Ottocento vicentino - ha spiegato Zanovello - All'epoca le persone che non potevano recarsi a teatro andavano in chiesa per sentire appunto queste arie che attingevano dall'opera e dal teatro».
Riposta la tromba barocca Santi ha estratto la sua cornetta storica. «Per la seconda parte del concerto, quella romantica, utilizzerò la cornetta storica, uno strumento della seconda metà del Settecento», ha detto. I due hanno quindi proposto Adagio per cornetta e organo di Giuseppe Verdi. «Per rendere omaggio a Verdi nell'anno del bicentenario - hanno spiegato - abbiamo scelto un lavoro giovanile del maestro in cui già si inizia a sentire quello che sarà il bel canto e il gusto lirico di Verdi». Il programma è proseguito con Studio n° 5- Versetto per il Gloria in Re maggiore di Vincenzo Petrali e Fantasia sulla "Carmen" di Georges Bizet per cornetta e organo di Jean Baptiste Arban. «Grazie ad Arban - ha spiegato Santi- si raggiunsero i massimi livelli di virtuosità della cornetta». Visti gli scroscianti e interminabili applausi i due musicisti non hanno potuto non concedere un bis, facendo un salto nel futuro fino a Morricone per dimostrare la versatilità di questi strumenti. L'organo di Travo, secondo il maestro Zanovello «è tenuto veramente bene grazie anche ad un restauro professionale avvenuto nell'84. E' un vero peccato che sia suonato solamente in questa occasione. Nel resto dell'Europa, soprattutto in Austria, Francia e Germania i festival organistici vengono molto valorizzati e gli organi non restano a riposo per così lungo tempo».
Ad aprire la serata i saluti del parroco di Travo don Andrea Fusetti, del vice sindaco Roberta Valla e di Giuseppina Perotti, instancabile ideatrice e organizzatrice di Antichi Organi. Un patrimonio da salvare. Giuseppe Verdi a Piacenza, insieme a Progetto Musica, con il patrocinio della Provincia di Piacenza, dei Comuni coinvolti e il sostegno di Banca di Piacenza, Autostrade Centropadane e Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il prossimo appuntamento sarà domenica 25 agosto alle ore 21 con l'organista Fabiana Ciampi nella Basilica di San Colombano a Bobbio.

Nicoletta Novara

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