Giovedì 29 Agosto 2013 - Libertà
Tromba e piano, che feeling!
Mariotti e Bellometti per "Musica ai giardini": successo
piacenza - Finale naturalmente in bellezza per la rassegna Musica ai giardini concepita dall'assessorato alla cultura e Arci provinciale con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Sempre allestita ai giardini Margherita, ha visto l'esibizione del brillante duo composto da Jacopo Bellometti al pianoforte e Mario Mariotti alla tromba.
E' un dialogo sicuramente scoppiettante, in fieri, tra due strumenti oggi sempre più abbinati e sempre più diffusi soprattutto nel jazz contemporaneo. Tromba e piano uniscono due anime, passione e virtuosismo, esuberanza e metodo, melodia e armonia. E poi i due esperti musicisti hanno congegnato un programma originale, accattivante e ambizioso, incentrato su grandi composizioni americane del ventesimo secolo appositamente riarrangiate.
«Abbiamo optato per motivi americani del Novecento - ci hanno detto i musicisti - perché sono sintesi suprema di influenze europee, del nascente jazz e, perché no?, del folclore americano. E poi sono raramente eseguiti». Pochi ma selezionatissimi i pezzi proposti: inizio con il breve ma cantabilissimo Rondò for Lifely di Leonard Bernstein, poi Rhapsody in blue, capolavoro di George Gershwin, emblema della musica americana del Novecento.
Quindi Quiet city di Aaron Copland, «tra i primi compositori ad unire differenti linguaggi» in un incrocio di europeità. Larghi accordi pianistici a riflettere quasi il mito della frontiera americana insieme al fraseggio più compulsivo della tromba.
Di seguito Three episodes di Joseph Turrin, piccola suite ispirata alla cinematografia: nel primo clima popolare simile a una fanfara che, paradossalmente, evocava atmosfere da fantascienza; secondo più compassato, quasi un andantino; terzo più ritmato, vicino alle marce per ricchezza contrappuntistica.
Da ultimo Portrait of a trumpet di Sammy Nestico, arrangiatore sopraffino legato a Count Basie, improvvisazione jazzistica giocata sulle potenzialità della tromba anche perché dedicata al grande trombettista Conrad Gozzo. Come bis Sophisticated lady, celeberrima hit di Duke Ellington.
Allora due strumenti spesso solisti che qui s'intrecciavano, si sovrapponevano e s'intersecavano in un connubio davvero intenso grazie anche alla sensibilità di Bellometti e Mariotti. L'emergenza dell'uno non oscurava l'altro, anzi questo accostamento ha dimostrato una volta di più quanto apprezzabile sia non solo la rilettura di certi motivi ma anche la forza della sperimentazione.
Bilancio finale di Musica ai giardini affidato a Luca Garlaschelli, organizzatore: «Sono contentissimo dell'iniziativa. Speriamo che duri, anzi dovrebbe iniziare a fine maggio e concludersi a metà settembre con cadenza bisettimanale. Bisogna far diventare questi spazi europei. Sfido chiunque sostenga che la cultura non genera ricchezza. E' da sfatare il pregiudizio che con la cultura non si mangi».
Fabio Bianchi