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Sabato 29 Maggio 2004 - Libertà

La Scaravella svela i segreti paradisiaci del "giardino all'italiana"

E per l'iniziativa del Fai visita eccezionale degli esterni di villa Paolina al Montale e di villa Bellaria a Rivergaro

Il giardino all'italiana è, per antonomasia, luogo di ideale perfezione ambientale e di mirabilia paesaggistiche, trionfo di arditi artifici prospettici, originali tecniche agrarie ed accattivanti essenze arboree. Ed il F.A.I., Fondo ambiente italiano, con azioni incessanti e mirate, continuamente tenta di valorizzare un patrimonio altrimenti parzializzato, segregato ed escluso dalla conoscenza e dalla relativa frequentazione.
Attivissima da anni la sezione F.A.I. di Piacenza che ha sempre coinvolto operatori culturali specializzati per sensibilizzare il grande pubblico sulle bellezze - in questo caso paesaggistiche ma anche artistiche e monumentali - di Piacenza, città tendenzialmente introversa ma ricchissima di testimonianze storiche raramente visibili e disponibili per appassionati ed intenditori.
E ieri, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, la paesaggista piacentina Anna Maria Scaravella ha tenuto l'interessante conferenza "Il giardino specchio del Paradiso", inaugurazione dell'ormai decennale iniziativa del F.A.I. Giardini aperti finalizzata a visitare giardini della nostra provincia caratteristici per emergenze e peculiarità. Scaravella ha brevemente accennato all'evoluzione storica del giardino nella cultura non solo europea, da misticismo e geometrismo del raffinato modello egiziano a quello più pragmatico - ma altrettanto elegante nell'apparato decorativo - romano nonché al tipo medioevale anch'esso rigidamente separato dall'esterno, schematico e regolare ad eccezione del viridario. Solo nel Rinascimento italiano il giardino raggiunse, però, compiutezza formale e ricchezza espressiva senza precedenti merito di ricercati effetti scenografici ed intriganti suggestioni visive, sempre comunque proiezione dell'architettura civile, cioè simbolica continuazione della villa padronale a differenza del giardino sia francese del '600, ancora debitore al modello italiano nonostante vastità di spazio e d'impianto, sia inglese del '700 e, in genere, di quello romantico sviluppatisi in reazione all'esuberanza italiana, votati al recupero del pittoresco, ad una maggiore libertà d'insieme ma anche di dettaglio. Scaravella, con l'ausilio di diapositive, ha poi illustrato i due giardini privati piacentini aggregati a ville patrizie che domani, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, saranno eccezionalmente aperti al pubblico: il giardino di villa Paolina a Montale sintesi e sovrapposizione di tre distinte fasi - nucleo '700esco, quello romantico'800esco, intervento eclettico dell'architetto Giulio Ulisse Arata nel '900 - e quello di villa Bellaria a Rivergaro, dalla relatrice perfettamente recuperato negli anni '90 dopo un lungo abbandono.

SIMONE BIANCONI

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